Arresti domiciliari per due fratelli.
La Squadra Mobile della Questura di Isernia, congiuntamente ai militari della Compagnia dei Carabinieri di Venafro, nei giorni scorsi, ha eseguito due ordinanze impositive della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di due fratelli, che annoverano precedenti per stupefacenti, residenti a Venafro, per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e danneggiamento.
Il provvedimento è scaturito da una rapida attività investigativa volta ad individuare i responsabili dell’aggressione avvenuta a Venafro lo scorso aprile a danno di un agente di Polizia e di un esercente locale.
Il poliziotto, sebbene libero dal servizio, era infatti intervenuto qualificandosi, per far rispettare la normativa anti-Covid da parte dei due giovani che, incuranti del rischio pandemico e insofferenti all’uso della mascherina, oltre che alle regole sul distanziamento, intendevano non rispettare la fila per entrare in una enoteca di quel centro.
Alla richiesta garbata e perentoria dell’agente, i due avevano reagito con minacce ed insulti, arrivando ad aggredire sia il poliziotto che il titolare dell’esercizio con calci e pugni e mettendo a soqquadro parte del locale.
L’agente era riuscito a contenere i due aggressori, facendoli allontanare, e ad attivare i soccorsi. Purtroppo sia lui che il negoziante avevano riportato lesioni.
Il pronto intervento degli agenti della Squadra Mobile della Questura e dei militari della Compagnia di Venafro aveva consentito di individuare i due giovani e di ricostruire la dinamica dei fatti, sulla base dei riscontri investigativi e delle testimonianze delle persone presenti, facendo emergere un quadro indiziario pienamente condiviso dal Gip presso il Tribunale di Isernia che ha emesso le ordinanze cautelari coercitive.
Ad uno dei due fratelli il provvedimento è stato notificato in carcere, in quanto detenuto per altro reato, mentre l’altro giovane è stato posto ai domiciliari presso la propria abitazione.
Il provvedimento è stato adottato per la gravità dei fatti posti in essere in danno, tra l’altro, di un poliziotto, che non ha esitato a pretendere il rispetto della normativa di contenimento del virus Covid a tutela della collettività venafrana, e di un esercente, che ha visto turbato in modo violento l’esercizio della propria attività commerciale.