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Ventimiglia. La Polizia di Stato esegue due ordini di carcerazione: un 30enne afghano e un 33enne tunisino.

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Ventimiglia. La Polizia di Stato esegue due ordini di carcerazione: un 30enne afghano e un 33enne tunisino.

Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, intensificati al fine di garantire maggiore sicurezza ai cittadini in un periodo come quello natalizio e festivo caratterizzato dal proliferare, in particolare, di reati contro il patrimonio, la Polizia di Stato ha tratto in arresto due cittadini stranieri in esecuzione di due ordini di carcerazione.

Nel quartiere Peglia, in prossimità del ponte ferroviario, sull’argine destro del fiume Roja, una pattuglia del Reparto Prevenzione Crimine Liguria fermava uno straniero di nazionalità afghana, di 30 anni, il quale, a seguito di accertamenti in banca dati risultava essere stato condannato dal Tribunale di Imperia alla pena della reclusione di anni 3 e mesi 4 per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, commesso a Ventimiglia, nella primavera di due anni fa. Oltre alla pena restrittiva della libertà l’arrestato era stato condannato anche alla pena pecuniaria di euro 160.000 ed alla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per anni 5.

Nei confronti del giovane afghano, regolare in Italia dal 2014, titolare di un permesso di soggiorno per protezione sussidiaria, si è aperta anche la pratica amministrativa per la rivalutazione del mantenimento del titolo di soggiorno.

 

Il secondo soggetto arrestato, tunisino di 33 anni, è stato fermato nel quartiere Gianchette da una pattuglia della Squadra Volante del Commissariato cittadino. All’atto dei controlli l’uomo risultava gravato da un ordine di carcerazione emesso il 19 dicembre scorso dalla Procura del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta a seguito della condanna definitiva per il reato di false attestazioni a pubblico ufficiale sull’identità personale, commesso nel 2011 nel comune casertano e a Carpi, in provincia di Mantova.

L’uomo, titolare di un permesso di soggiorno concesso per motivi umanitari il cui rinnovo veniva rifiutato 2 anni fa in conseguenza dei procedimenti penali a suo carico, deve ora scontare nell’istituto penitenziario la pena di 1 anno di reclusione.


20/12/2019

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