B.K., marsigliese di 51 anni, aveva messo in atto, unitamente a un suo connazionale di origine vietnamita, un abile sistema per truffare malcapitati alle pompe di benzina.
Lo stratagemma, degno di grandi attori, prevedeva una messa in scena ai danni di automobilisti in difficoltà, successivo ”furto con destrezza” delle carte bancarie per terminare col prelevamento continuativo di somme di denaro.
L’ultimo, in ordine di tempo, è accaduto ad un cittadino coreano. Quest’ultimo, lo scorso mese di giugno, cercava di far rifornimento all’auto presa a noleggio, presso un distributore IP nei pressi dell’aeroporto di Malpensa ( VA). Nel contempo due stranieri – uno quei quali arrestato domenica dalla Polizia di Frontiera di Ventimiglia, osservavano l’uomo mentre cercava di inserire una carta bancaria per procedere all’erogazione.
I due stranieri, comprese le difficoltà dell’uomo, sopraggiungevano con una Volkswagen Golf fingendo di dover a loro volta effettuare rifornimento e con estrema “gentilezza” si avvicinavano all’uomo, dispensandogli indicazioni su come procedere.
Uno di loro poi, abilmente bloccava l’erogazione, invitando l’uomo a riprovare dalla colonnina accanto alla loro auto. Mentre l’ignaro malcapitato digitava il PIN della sua carta di credito, il marsigliese memorizzava prontamente il numero senza che lo stesso se ne avvedesse, facendo poi un gesto d’intesa al complice che, improvvisamente si avvicinava allo straniero distraendolo con animate chiacchiere.
Il marsigliese, a quel punto sottraeva con destrezza la carta di credito e se la poneva in tasca.
Dopodiché, salutando con estrema cortesia, si allontanavano velocemente a bordo dell’auto, mentre il poveretto attendeva l’erogazione del carburante. Non riuscendoci, rassegnato cercava di recuperare la carta bancaria, rimanendo però con un pugno di mosche.
A quel punto, non gli restava che recarsi dalla Polizia presso l’aeroporto per sporgere denuncia, mentre venivano avviate le indagini. La visione dei fotogrammi acquisiti dalle telecamere confermava il racconto del denunciante. Le indagini permettevano di risalire ai prelievi bancomat effettuati presso sportelli in prossimità del distributore di benzina pertanto venivano diramate le ricerche.
Nel frattempo, numerose segnalazioni di analoghi furti pervenivano a quella Polizia le cui dinamiche e descrizioni combaciavano con quelle fornite in precedenza; venivano pertanto disposti controlli e pedinamenti presso istituti di credito fino a rintracciare, nella sera del 7 luglio scorso, i due malfattori proprio davanti ad uno sportello bancomat di Lonate Pozzolo (VA) subito dopo aver prelevato denaro. All’arrivo dei poliziotti uno di loro, opponendo forte resistenza e scagliandosi con violenza, riusciva a fuggire.
Mentre il primo straniero veniva tratto in arresto, per il secondo vengono diramate le ricerche in ambito nazionale.
Proprio a seguito delle stesse, il dirigente della Polizia di Frontiera, dr. Santacroce, disponeva apposito servizio alla barriera autostradale presupponendo che l’uomo ricercato, di nazionalità francese, decidesse di far rientro in Francia passando da Ventimiglia.
Nella tarda serata di domenica, i poliziotti notavano l’arrivo di Volkswagen Golf che, a gran velocità, cercava di passare il confine. Prontamente inseguito, veniva, dopo alcuni tentativi di seminare i poliziotti, fermato dagli Agenti insieme a personale della Guardia di Finanza di Ventimiglia presente sul posto.
Le successive indagini, in collaborazione con gli uffici della Polizia di Frontiera di Malpensa, permettevano di stabilire che la vettura fermata era proprio quella precedentemente segnalata alle Forze dell’Ordine.
Oltre ai lunghi accertamenti esperiti durante le successive ore, l’uomo veniva sottoposto a perquisizione personale che consentiva il rinvenimento di banconote per un totale di 3.500 euro, frutto delle truffe perpetrate poche ore prima.
A quel punto, valutati gli indizi di colpevolezza e sussistendo il concreto pericolo di fuga, lo straniero veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto e condotto, nella giornata successiva, al carcere di Imperia in attesa delle disposizioni della A.G..
Grande soddisfazione per l’esito dell’operazione viene espressa dal dirigente della Polizia di Frontiera che dichiara: “Il dispositivo messo in atto secondo le precise direttive impartite dal Questore di Imperia, dr. Cesare Capocasa e dal Direttore della 1^ Zona Polizia Frontiera di Torino, dr. Sebastiano Salvo, conferma ancora una volta l’estrema validità e l’importanza dello stesso. Grande resta l’impegno di tutta la Polizia, soprattutto nella nostra zona di frontiera, costantemente proiettata ad infrenare tutti i fenomeni criminali sia legati al contrasto dell’immigrazione clandestina che al rintraccio di quanti tentano di eludere la Giustizia italiana fuggendo all’estero. Il fermo appena compiuto ne è appunto prova tangibile”.