Due arresti per la Polizia di Frontiera di Ventimiglia al termine di una calda e concitata giornata di fine maggio, uno dei quali appartenente al rissoso gruppo che ha visto una lite tramutarsi in tragedia.
Si tratta di un nigeriano di soli 19 anni, in possesso di richiesta di asilo francese rilasciata da quelle Autorità la scorsa settimana, ovvero il 22 maggio, che alcuni testimoni hanno indicato, insieme ad altri due stranieri, quale artefice di una rissa nei pressi della Marina San Giuseppe, al culmine della quale, vedendosi forse inseguito, un giovane straniero si sarebbe gettato nelle acque del Roja senza più riemergere.
In quell’occasione i tre soggetti rissosi, rendendosi conto della gravità della situazione, si sono immediatamente dileguati. Venivano pertanto diramate le descrizioni dei soggetti a tutte le Forze dell’Ordine affinché potessero venire rintracciati.
Nella tarda serata, un Agente della Polizia di Frontiera, in un bar nei pressi della stazione ferroviaria, veniva colpito da uno straniero le cui sembianze riconducevano alla descrizione fornita in precedenza dalla Sala Operativa. Prontamente il poliziotto, avvicinava lo straniero, che nel frattempo aveva già cambiato gli abiti per non farsi riconoscere, e lo conduceva negli Uffici del Settore per procedere alla sua identificazione.
I successivi accertamenti permettevano di scoprire, sotto un alias, il decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Imperia e contestuale Ordine del Questore che disponevano l’allontanamento dall’Italia, Ordine al quale, evidentemente, lo straniero disattendeva. Veniva pertanto tratto in arresto per inosservanza alla Legge sugli stranieri e contestualmente denunciato, unitamente ai Carabinieri e al Commissariato di Ventimiglia, per i reati connessi alla rissa effettuata.
Sono scattate le manette anche per un altro straniero, un siriano di 24 anni in possesso di carta di identità olandese rintracciato in una via del centro cittadino. Ai controlli di Polizia al giovane risultava un decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Taranto e contestuale Ordine del Questore di Taranto nell’ottobre del 2018.
Processati per direttissima, sono stati riammessi in territorio francese per la successiva espulsione.