Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha trasferito presso i CPR – Centri di Permanenza per il Rimpatrio – di Roma e Brindisi due soggetti irregolari sul territorio nazionale, al fine di ivi procedere all’identificazione funzionale al rimpatrio nei rispettivi Paesi.
Entrambi i soggetti, infatti, essendo sprovvisti di passaporto o altro documento che ne attesti l’identità e la nazionalità non possono essere rimpatriati se il Paese di origine non li riconosce come propri cittadini rilasciando un attestato o un lasciapassare.
Il primo caso riguarda una donna di nazionalità russa, 43 anni, entrata illegalmente nel nostro Paese nel 2012, attraverso la frontiera spagnola. Si dirigeva poi in Sardegna ove più volte veniva segnalata per furti nei supermercati e nei centri commerciali. Inoltre, sempre in quel periodo, contraeva un matrimonio fittizio con un cittadino italiano cercando di eludere così la normativa sugli stranieri. Per tali fatti le veniva revocato il permesso di soggiorno che le era stato concesso e allontanata dal nostro territorio. Successivamente faceva nuovamente ingresso in Italia, irregolarmente, scegliendo la provincia di Venezia come propria residenza. Per tale motivo veniva arrestata e, scontata la pena nel 2018, si dirigeva verso Imperia ove veniva messa a disposizione dell’Ufficio Immigrazione a seguito di un intervento delle Volanti che erano state allertate per un diverbio tra la stessa e il suo convivente.
A seguito gli accertamenti di rito, gli agenti della Polizia di Stato l’hanno personalmente scortata al Centro di Roma per avviare le procedure di identificazione.
L’altro soggetto ad essere stato allontanato è un uomo di origini senegalesi, 39 anni, appena scarcerato dalla casa di reclusione di Sanremo ove era recluso per reati di commercio di merce contraffatta, ricettazione, falsa attestazione e resistenza a pubblico ufficiale. Lo straniero, con innumerevoli alias dichiarati nel tempo e diversi precedenti penali, in esecuzione del decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Imperia e eseguito con ordine del Questore Capocasa, è stato accompagnato al CPR di Brindisi per le procedure di identificazione e successivo allontanamento dal territorio italiano.