Ventimiglia. La Polizia di Stato interviene per una lite e indaga due persone per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il viaggio era iniziato la mattina stessa a Vienna.
Ieri sera La Polizia di Stato è intervenuta a Ventimiglia, in via Tenda, per quella che sembrava una animata discussione tra due cittadini stranieri, un iracheno e un afghano.
La pattuglia, una delle tante impiegate nel corposo dispositivo di sicurezza, attivo 24 ore su 24 nel quartiere, non si è fermata alle apparenze, ed ha sottoposto i due uomini ad un approfondito controllo.
Un cittadino iracheno, privo di documenti al seguito, ha fornito agli Agenti una tessera dell’università di Salisburgo, in Austria, e ha raccontato di aver corrisposto 800 euro per essere trasportato in Francia. Il suo viaggio iniziava, la mattina stessa, in Austria da dove, insieme all’afghano, era partito in direzione di Ventimiglia per poi attraversare il confine.
Tuttavia giunto nella città intemelia, il suo accompagnatore gli intimava di scendere e di salire su un altro veicolo, guidato da un altro cittadino afghano, che lo avrebbe condotto in Francia.
La vittima ha riferito ai poliziotti di essersi categoricamente rifiutato di salire a bordo di un furgone dove, a suo dire, erano stipati altri 15 stranieri pronti ad entrare clandestinamente in Francia e ha preteso la restituzione di una parte degli 800 euro già pagati in Austria, alla partenza.
Proprio la reazione negativa del ventenne afghano, che alla fine si era deciso a restituire solo 140 euro invece dei 400 richiesti, aveva dato il via all’accesa discussione che aveva attirato l’attenzione della Polizia
La vittima ha chiesto giustizia ai poliziotti e ha formalmente denunciato i due afghani per la loro illecita attività.
Una prima sommaria verifica del contenuto video di un telefono smartphone, sequestrato agli autori del reato, ha permesso di verificare con certezza l’inizio del viaggio in Austria, all’alba dello stesso giorno.
All’esito degli accertamenti eseguiti, entrambi i conducenti sono stati indagati in stato di libertà per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso.
Anche la vittima del reato, il cui ingresso in Italia non è mai stato registrato, ha subito i rigori della Legge. Tale comportamento è infatti sanzionato penalmente quale soggiorno illegale nel territorio dello Stato.
Gli Agenti hanno sequestrato ai due cittadini afghani quasi 600 euro in contanti che sono ritenuti parte del provento del reato.