Finalmente arrestato, insieme ad un altro soggetto latitante
Sono giunti alla frontiera di Ponte San Luigi, scortati con modalità di massima sicurezza, i due italiani da anni ricercati in tutta Europa: il conte Giuseppe de Capitani di Vimercate ed il pericoloso Alessandro Ruggiero (autore di numerose rapine a mano armata). Ad attenderli al valico stradale di Ponte San Luigi, con un dispositivo di sicurezza appositamente attivato per l’occasione, gli uomini della Polizia di Frontiera una volta giunti negli uffici del Settore, le numerose procedure di polizia relative agli arresti.
I super “latitanti” sono rispettivamente: il blasonato Giuseppe De Capitani Di Vimercate (68 anni di Genova), conte a pieno titolo, ricercato per scontare un cumulo pene di quasi 6 anni per aver truffato, spudoratamente, l’Unione europea, intascando contributi per miliari (ai tempi della lira) con la Cee e milioni di euro con l’ Unione europea. Il “conte” commerciava macchine agricole che non esistevano, aggirava il Fisco, fatturava con aziende-fantasma che apriva e chiudeva, partecipava a progetti europei, riceveva il denaro e nei fatti non investiva una moneta che fosse una pur facendo risultare il contrario. Intanto s’arricchiva. Sono trentacinque anni che il conte criminale campa così. Già nel 2008, quando era finito in manette una prima volta, sempre in Francia, si ipotizzò un progetto per aprire aziende anche là e replicare i raggiri.
In una occasione sarebbe anche riuscito a ottenere un sostanzioso contributo, su presentazione di documenti che certificavano danni subiti in conseguenza degli eventi alluvionali in Piemonte nel Duemila. Nel capo di imputazione si precisa inoltre che un' altra volta, presentando la riproduzione di un' autentica documentazione contabile, riuscì a ottenere un contributo milionario per l' installazione di un impianto idrico fatto risultare come proveniente da una società che aveva da tempo cessato ogni attività. Un altro finanziamento riguarda un programma di investimenti inserito in un patto agricolo in Val Bormida. Insomma, un vero esperto in truffe!
Come alloggio avrebbe pure l’imbarazzo della scelta. Ereditati dal suo casato, Giuseppe de Capitani di Vimercate possiede un prestigioso palazzo a Genova e un castello in Piemonte, più appartamenti ovunque. Nel curriculum ci sono state anche bancarotte, la «costruzione» di scatole societarie (vuote) e il ripetuto, insistito mancato pagamento dell’Iva.
Le numerose indagini a suo carico hanno permesso agli investigatori di rintracciarlo a Juan les Pins (Antibes), dove viveva serenamente, spostandosi nei posti più esclusivi della Costa Azzurra.
Ristretto in Carcere a Sanremo, dovrà ora rassegnarsi ad una “ situazione alloggiativa “ decisamente meno … lussuosa.
Decisamente pericoloso, sebbene solo trentenne, RUGGIERO Alessandro, napoletano con un “curriculum” particolarmente consistente malgrado la giovane età. Già nell’ottobre del 2015 era stato arrestato per tentato omicidio proprio ai danni di un rapinato a Napoli e successivamente scarcerato . Il suo nome era legato alla “banda dei Rolex”, costituita da cinque giovani amici che per un'intera stagione, durante l’estate del 2011, avevano fatto i pendolari da Napoli a Milano Marittima dove, una volta giunti, noleggiavano mezzi con documenti contraffatti e, dopo aver individuato le loro vittime in facoltosi possessori di orologi preziosi, colpivano con celerità, facendo subito dopo rientro al sud.
Ma non solo l’Emilia Romagna era presa di mira, Ruggiero e la sua banda operavano nelle maggiori città del centro e nord Italia sperando di non lasciare tracce. Tutto ha funzionato finché un uomo, testimone dell’ennesima rapina, è riuscito ad annotare la targa del veicolo sul quale erano fuggiti, consentendo agli inquirenti di avviare le indagini per risalire ai malviventi.
Nel 2016 l’ennesima custodia cautelare in carcere poi trasformata in arresti domiciliari dai quali era evaso per nascondersi in Francia. Proprio in occasione di questa evasione la Corte di Appello di Napoli aveva aggravato la pena riconfermando la custodia cautelare in carcere estendendo le ricerche in tutta Europa.
Anche in questo caso, finisce nel carcere di Sanremo la fuga del giovane partenopeo.