Giovane bulgaro arrestato dalla Polizia di Frontiera di Ventimiglia nell'ambito dei servizi di controllo al valico ferroviario, maggiormente incrementati negli ultimi giorni dopo le disposizioni impartite dal Direttore Interregionale delle Frontiere.
Si è macchiato di uno dei peggiori crimini che possano esistere: abusi sessuali su bambine per avviarle alla prostituzione. Per questo la
Bulgaria, suo paese d'origine e teatro di quelle orribili violenze, ha emesso un mandato di arresto in ambito europeo, affinchè potesse
essere arrestato ovunque, qualora rintracciato.
Il giovane in questione è un cittadino bulgaro di soli 30 anni, controllato dagli Agenti all'atto del suo arrivo a Ventimiglia al suo
ingresso in territorio nazionale con un treno regionale proveniente dalla Francia. Il nominativo in banca dati nazionale sembrava apparentemente in
regola, ma l'esperienza e la professionalità acquisite dalla specialità della Polizia di Stato, hanno portato gli agenti ad accertare
compiutamente l'identità, accompagnandolo negli Uffici di piazza Libertà, dove veniva sottoposto a rilievi foto dattiloscopici e
successivi approfondimenti con riscontri incrociati in ambito internazionale.
Le indagini con circostanziate e specifiche ricerche e riscontri nelle banche Dati Schengen (S.I.S.), facevano emergere il mandato di arresto
europeo ex L.69/2005 , emesso dalla Bulgaria per i reati di tratta di esseri umani, sfruttamento della prostituzione minorile e truffa aggravata,
per una pena restrittiva importante, ovvero: 18 anni di reclusione.
Tramite apposito Ufficio del Ministero dell'Interno -Direzione della Polizia Criminale, si apprendeva che lo straniero, nel 2009, in differenti
date e circostanze, sottoponeva tre ragazzine bulgare poco più che bambine, a pratiche sessuali contro la loro volontà, comprando il
loro silenzio dietro finte promesse di benefici che in realtà non sarebbero mai avvenuti. Con ogni probabilità la vera intenzione
dell'uomo riguardava un disegno criminale ancora più squallido e crudele ovvero l'induzione alla prostituzione ed il coinvolgimento delle
stesse nella produzione di immagini pornografiche.
Inoltre, nel 2007, in concorso con altri, egli si spacciava per un agente di collocamento, proponendo lavoratrici per posti di lavoro in Grecia in
cambio di compensi di svariate migliaia di euro, ma, una volta incassati i soldi, faceva rientrare in Bulgaria le stesse lavoratrici, sue complici
truffando così ingenui imprenditori.
Dopo le attività di competenza veniva accompagnato presso la Casa Circondariale di Sanremo (IM) a disposizione della corte d'Appello
competente per la successiva estradizione in Bulgaria.