Giovane pakistano si presenta al centro di accoglienza, ma viene arrestato per violenza sessuale
La Polizia di Stato, dopo gli attentati terroristici di Parigi, ha ulteriormente elevato tutti i parametri relativi ai controlli di sicurezza e di
vigilanza, in particolare, alle attività di identificazione e di foto segnalamento degli stranieri che raggiungono la città di
confine e di quelli ospitati presso il Centro di accoglienza della Croce Rossa di Ventimiglia.
L'emergenza migranti, che seppur in misura minore rispetto al recente passato continua ad interessare la zona frontaliera di Ventimiglia, inserita
nello scenario di crisi internazionale legato alla minaccia del terrorismo di matrice islamica, ha determinato un'azione, se possibile, ancor
più rigorosa di tutte le attività di Polizia preventiva, decisamente intensificate all'interno della stazione ferroviaria
internazionale e del centro di accoglienza.
In tale ambito, ogni giorno, si moltiplicano i controlli e le identificazioni degli stranieri che giungono in città.
Nelle maglie, sempre più strette, dei servizi di Polizia è caduto nei giorni scorsi un giovane cittadino pakistano, che si
presentava, sprovvisto di qualsiasi documento, all'ingresso del Centro di accoglienza della Croce Rossa, a Ventimiglia , chiedendo di potervi
accedere e dichiarando di voler domandare protezione internazionale in Italia.
Il dirigente del Commissariato di Polizia, presente sul posto, ne disponeva l'accompagnamento immediato presso il Commissariato P.S. per
l'esecuzione di accertamenti specifici sulla sua identità.
In ufficio lo straniero era sottoposto ai rilievi foto-segnaletici e ad ulteriori verifiche di Polizia.
I riscontri dagli agenti del Commissariato erano particolarmente approfonditi ed attenti, in puntuale applicazione delle speciali disposizioni
antiterrorismo impartite dal Questore di Imperia, mirate soprattutto ai fini preventivi e attuate anche nei controlli ordinari di Polizia.
Di fatti l'uomo risultava ricercato in tutta Europa. A suo carico emergeva un mandato di cattura europeo emesso, tuttavia, sotto un nome diverso e
con una data di nascita modificata rispetto ai dati anagrafici forniti alla Polizia di Ventimiglia.
Il trentenne pakistano, ostentando un'inusuale tranquillità, aveva indicato alla Polizia italiana un'identità completamente diversa,
sperando così di farla franca.
Ma la comparazione delle impronte assunte in Italia e in Germania forniva una risposta certa, si trattava indubitabilmente della stessa
persona.
Il presunto profugo era destinatario di un ordine di arresto europeo, per estradizione richiesta dalla Germania, dove, i primi giorni dello scorso
dicembre, era stato individuato come responsabile di una violenta aggressione sessuale aggravata commessa dal giovane uomo nella città
tedesca di Francoforte sul Meno, una delle più grandi ed importanti della Germania.
Gli agenti del Commissariato di Polizia arrestavano il pakistano che risultava ricercato da alcuni mesi per essere estradato in Germania dove
verrà processato per il gravissimo reato di cui è stato accusato dalla Polizia Federale.