Messi a segno due arresti dal Settore Polizia Forntiera di Ventimiglia, uno dei quali particolarmente importante riguardante un latitante, già evaso dai domiciliari, che deve scontare oltre 10 anni di reclusione
Domenica molto impegnativa per gli Agenti della Polfrontiera di Ventimiglia che, a seguito dei controlli di retro valico, sempre più
incisivi e mirati, hanno portato a termine, grazie alla loro professionalità ed al costante impegno, due importanti arresti.
Un marocchino di 45 anni, stava facendo comodamente rientro in Italia a bordo di pullman di linea proveniente da Barcellona e diretto a Milano,
quando si è visto
chiedere i documenti dal personale di Polizia. Passaporto marocchino e permesso di soggiorno italiano appena scaduto. Tanto è bastato agli
Agenti per decidere di condurlo in ufficio e proseguire gli accertamenti.
Dalle prime interrogazioni in Banca Dati, lo straniero risultava essere evaso dagli arresti domiciliari disposti dal Tribunale di Busto Arsizio ad
inizio anno ai quali era stato condannato per lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Dall'analisi dei numerosissimi precedenti penali che lo identificavano come soggetto violento e dedito a numerose attività criminali e dai
successivi sviluppi investigativi, protrattisi per lunghe ore, emergeva che, oltre all'evasione, lo straniero risultava colpito da un
"Provvedimento di cumulo pene", emesso dalla Procura della Repubblica di Genova lo scorso agosto, per reati quali rapina, furto, lesioni,
riciclaggio ed altri minori, commessi sia nel milanese che in Liguria, pari ad anni 10, mesi 4, giorni 20 di reclusione ed una multa di 4.500 euro
oltre all'interdizione dai pubblici uffici per anni.
Al termine degli accertamenti lo straniero veniva dunque tratto in arresto e associato al carcere di Sanremo sia per l'evasione di circa 11 mesi fa
che per la condanna definitiva a 10 anni di reclusione.
Tratto altresì in arresto un sedicente marocchino 35 enne, sopreso da una delle Unità Mobili della Polizia di Frontiera mentre vagava
senza meta nei pressi della frontiera. La totale mancanza di documenti imponeva gli accertamenti nei locali del Settore dove, a seguito di
fotosegnalamento e interrogazioni alla Banca Dati, emergeva che lo stesso era evaso dagli arresti domiciliari in Montecatini (PT) ai quali era
stato condannato dal Tribunale di Pistoia per reati inerenti agli stupefacenti.