La Polizia Postale e della Comunicazioni di Imperia, alla luce di un aumento delle denunce da parte di istituti di credito, ha intensificato i servizi mirati al contrasto del Cash Trapping.
Di recente si è riscontrato un aumento delle denunce da parte di Direttori di uffici
bancari e postali di alterazione dei dispositivi di erogazione di denaro contante.
A fronte del fenomeno, la Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Liguria ha
intensificato i servizi di prevenzione e contrasto.
L'attività sinora svolta ha portato al sequestro degli strumenti utilizzati per lo scopo illecito.
La tecnica fraudolenta realizzata dai criminali è nota come "Cash Trapping" cosiddetto di 1° generazione, ampiamente diffusa sul
territorio nazionale: gli autori dei furti introducono negli A.T.M. (automated teller machine) carte di "debito" dotate di funzione di prelievo
internazionale (solitamente del circuito Maestro) emesse da banche straniere (spesso dell'Est Europa) o da altri istituti di credito italiani, per
effettuare un prelievo (dell'importo minimo erogabile di 20 o 50 euro) finalizzato all'apertura della bocchetta erogatrice.
Ottenuta l'apertura dello shutter, i truffatori inseriscono un dispositivo meccanico
(cosiddetta "forchetta") in grado di bloccare e catturare la somma che verrà erogata nel corso del prelievo successivo. Gli autori
attendono, quindi, che un utente tenti di eseguire un prelievo, operazione che apparirà come non perfezionata per il mancato rilascio del
contante che, in realtà è stato catturato dalla "forchetta".
Non appena l'utente si allontana, pensando ad un malfuzionamento della macchina, i criminali forzano lo shutter dell'ATM ed estraggono la
"forchetta" con i soldi trattenuti.
Il fenomeno descritto si è sviluppato in una versione più aggiornata che rende più
fruttuosa l'azione criminale, cosiddetto Cash Trapping 2.
Lo sviluppo della tecnica, rilevato per la prima volta nel novembre 2012, prevede:
• l'introduzione della "forchetta" negli A,T.M. mediante l'utilizzo di una prima carta per generare l'apertura dello shutter (così come
nella descritta versione "base");
• l'impiego di una seconda carta (verosimilmente "clonata") con cui effettuare un prelievo per il massimo della disponibilità
giornaliera.
In questa versione evoluta del Cash Trapping i criminali non permettono che all'anno dell'impiego della seconda carta questa venga ritirata
dall'A.T.M., ma la trattengono, impedendo che il distributore la catturi.
Trascorsi 30", l'A.T.M entra in "autoprotezione" generando un allarme 2 per malfunzionamento che inibisce il perfezionamento dell'operazione.
Determinandosi l'annullamento dell'operazione e il conseguente mancato addebito della carta (in quanto l'operazione non si è conclusa con la
registrazione
contabile), i criminali rimangono in possesso del documento elettronico, peraltro immediatamente riutilizzabile (anche se presso un altro
sportello, poiché quello appena attaccato rimane fuori servizio).
Gli A.T.M., una volta "abortita" l'operazione, sono programmati per recuperare i soldi - che comunque vengono approntati all'atto della richiesta -
in un apposito cassetto di "recupero". E' in questa fase che la "forchetta", preventivamente installata dai criminali, cattura il contante. La
sottrazione del denaro avviene, come nella versione basica del Cash Trapping, forzando la finestra della bocchetta erogatrice.
La Polizia di Stato di Stato ricorda ai titolari di carte di credito e bancomat di non
cedere mai la propria carta ad altre persone e di seguire sempre attentamente le
operazioni che compiono.
Consigli utili possono essere reperiti sul sito www.poliziadistato.it e su quello del
Commissariato di P.S. on line, oggi anche attraverso l'App scaricabile gratuitamente sul proprio smartphone o su tablet, sia per il mondo Apple che
Android.
Si ricorda in particolare:
• Carta di credito: non deve essere persa mai di vista;
• Estratto conto: controllarlo ogni mese poiché è l'unico modo per accorgersi di eventuali spese mai effettuate;
• Addebiti impropri: se vi arriva un estratto conto con addebiti impropri è bene denunciare alle Forze dell'Ordine la donazione della
carta, disconoscendo le spese addebitate.