Evaso dagli arresti domiciliari a cui era stato sottoposto nello scorso mese di marzo,un Nigeriano viene fermato dagli uomini del Settore e, finalmente, sconterà in carcere la sua pena
Il fatto:
I fatti risalgono a pochi mesi fa ad Udine: uno straniero, nigeriano di 38 anni, soggetto particolarmente violento e pericoloso, con un nutrito
"curriculum" giudiziario che va dall'induzione alla prostituzione al tentato omicidio, aveva deciso che quel figlio non doveva nascere. Si era
pertanto accanito sulla propria compagna, al quarto mese di gravidanza, picchiandola e sferrandole pugni affinché la creatura che portava in
grembo non vedesse mai la luce. Non contento, l'aveva altresì obbligata ad assumere farmaci che
inducessero l'aborto.
Tratto in arresto, veniva in seguito sottoposto agli arresti domiciliari, regime dal quale era evaso per giungere fino a Ventimiglia dove, non si
esclude, avrebbe potuto riprendere una delle "attività" a lui più congeniali: furti in appartamento. Fermato dalla Polizia per un
controllo nei pressi della stazione di Ventimiglia, aveva esibito un permesso di soggiorno, un titolo di viaggio ed una carta di identità
italiani intestati ad altro straniero, documenti che, sebbene di ottima fattura, destavano qualche dubbio sugli uomini del Settore che
preferivano sottoporre gli stessi ad accurate verifiche mediante apposita strumentazione in dotazione d'ufficio.
Gli accertamenti permettevano di stabilire la completa falsità dei documenti e, le Successive indagini, di risalire alla vera
identità del soggetto, scoprendo che a suo carico vi era un ripristino di ordine di esecuzione, emesso dalla Procura della Repubblica presso
il Tribunale di Udine, per il quale il soggetto dovrà scontare quasi tre anni di reclusione.
Lo straniero veniva dunque arrestato e condotto al carcere di Sanremo.