Il Settore di Polizia di Frontiera di Ventimiglia, in soli quattro giorni, mette a segno altrettanti arresti, uno dei quali nei confronti di una persona davvero “famosa”, procedendo, altresì, al sequestro di ben 400 grammi di cocaina.
I fatti:
Frontiera ancora in prima linea: a pochi giorni dal sequestro di 60 chilogrammi di hashish e relativo arresto del corriere, una volta ancora la
frontiera di Ventimiglia si conferma un punto strategico per contrasto ad ogni forma di criminalità.
Il primo arresto, avvenuto nelle prime ore dell'alba di ieri, è quello di un connazionale cinquantaseienne della provincia di Ferrara,
controllato nei pressi della barriera autostradale all'atto del suo ingresso in Italia a bordo pullman. Agli Agenti della Frontiera esibiva una
carta di identità la cui consistenza cartacea metteva in allerta i poliziotti; gli accertamenti presso la Centrale Operativa dell'ufficio
permettevano di stabilire che il documento era totalmente falso.
Una volta appurate le vere generalità dell'uomo si scopriva che lo stesso era colpito da un ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso
dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bologna, dovendo espiare la pena di anni 7 per bancarotta fraudolenta, truffa
e appropriazione indebita.
Erano i primi anni '90 quando l'uomo sognava di diventare uno dei più grandi magnati della finanza, ma il sogno, sprofondò in un
baratro di 130 miliardi di lire di debito e coinvolse oltre 1800 persone che avevano investito i loro risparmi nella società che costui
gestiva col fratello.
Fuggito all'estero, aveva finito per nascondersi in Spagna, ad Antequera, dove aveva aperto addirittura un locale per la ristorazione mentre in
Italia veniva condannato nel giugno 2000 dal Tribunale di Ferrara a 18 anni di carcere, ridotti a 10 anni e divenuti infine 7 con l'applicazione
dell'indulto.
Malgrado il mandato di arresto internazionale, che ne prevedeva l'estradizione, quest'ultima per anni non si era resa possibile a causa di un
contenzioso giuridico sollevato dai legali sulla validità del mandato stesso, contenzioso che la Corte europea di giustizia del Lussemburgo
chiudeva bocciando la richiesta dell'uomo.
Ecco dunque che dopo quasi vent'anni di attesa, per "truffatore" di Cento si aprivano le porte del carcere di Sanremo.
Come successo mesi orsono, un altro cittadino nigeriano, è stato scelto quale "hody packer" per il trasporto di cocaina.
Un incensurato di trentasette anni, è stato controllato dagli uomini del Settore nei pressi della stazione ferroviaria, in arrivo con un
treno proveniente dalla Francia e diretto a Roma. Documenti in regola ed un semplice bagaglio per non dare nell'occhio non sono bastati ai super
poliziotti della Frontiera, la cui competenza e capacità di cogliere ed analizzare anche i dettagli più insignificanti, li induceva
ad ulteriori indagini che si concludevano con una radiografica presso l'ospedale di Bordighera a conferma dei sospetti degli Agenti: 24 ovuli in
lattice, di grosse dimensioni, stipati nella cavità addominale dello straniero che, con ogni probabilità, era inconsapevole del
rischio mortale al quale si era sottoposto per un misero compenso. Tratto in arresto e ricoverato in situazione di emergenza, stante il pericolo di
occlusione intestinale e intossicazione acuta per rottura degli involucri, nel corso della giornata espelleva gli ovuli per un totale di 400 grammi
di cocaina pura, il cui valore commerciale supera i 200 mila euro. Una volta dimesso dall'ospedale, veniva associato al carcere di Imperia.
Gli ultimi due arresti sono stati effettuati ancora una volta in ambito autostradale:
un marocchino di venticinque anni, pregiudicato, veniva controllato a bordo autobus di linea proveniente dalla Spagna e diretto a Bologna. A suo
carico emergeva la revoca di sospensione di ordine di esecuzione per la carcerazione e ripristino dell'ordine stesso, emesso dalla Procura presso
il Tribunale di Trento nel novembre del 2011, dovendo scontare la pena residua di anni 1, mesi 2 e giorni 9 di reclusione oltre al pagamento di
12.000 euro di multa, per i reati, commessi in Trento, inerenti agli stupefacenti. Veniva tradotto presso il carcere di Sanremo.
Infine un cittadino del Cambia di 22 anni, veniva controllato mentre tentava di lasciare l'Italia a bordo autobus di linea, proveniente da Roma e
diretto a Barcellona. Anche in questo caso, l'abilità del personale di Polizia di Frontiera permetteva di scoprire che lo straniero era
evaso dagli arresti domiciliari in Roma, disposti in seguito a sostituzione della misura cautelare in carcere della Corte di Appello di Roma, anche
in questo caso per reati inerenti agli stupefacenti. Il giovane veniva associato al carcere di Imperia.