Gli Agenti del Settore Polizia di Frontiera di Ventimiglia sempre impegnati nei controlli di prevenzione del territorio, hanno arrestato presso la barriera autostradale di Ventimiglia un kosovaro ed un albanese per traffico internazionale di marijuana.
Il fatto:
Oltre un chilo di marijuana sequestrata e due persone arrestate. E'il bilancio dell'operazione antidroga eseguita venerdì mattina dalla
Polizia di Frontiera di Ventimiglia, impegnata in servizi volti a contrastare la consumazione di reati aventi carattere di transnazionalità
e disposti all'uopo presso la barriera autostradale di Ventimiglia.
Gli uomini del Vice Questore Aggiunto Pier Paolo Fanzone hanno intimato l'alt ad
un'autovettura Ford Fusion diretta in Francia, a bordo della quale viaggiavano due
uomini dell'est europeo che, sebbene in possesso di regolare documentazione di
viaggio, palesavano grande sconforto allorquando veniva loro richiesto di aprire il
bagagliaio.
Il conducente, K.M., un kosovaro naturalizzato francese, simulava addirittura un
malessere mentre il suo compagno di viaggio C.S., albanese titolare di permesso di
soggiorno temporaneo francese per richiesta di asilo politico, rimaneva atterrito.
Gli operatori di Polizia riuscivano, con fermezza, a farsi aprire il vano posteriore dove era ben visibile un anomalo rigonfiamento del sottofondo
dal quale veniva estratto un voluminoso involucro contenente della sostanza inconfondibile, sia per l'aspetto - simile a muschio essiccato - che
per l'odore diffuso, per l'appunto marijuana ovvero "cannabis sativa".
Lo stupefacente, destinato perlopiù a consumatori adolescenti, così come parrebbe dai primi accertamenti, una volta immesso sul
mercato e venduto al dettaglio, avrebbero fruttato un guadagno considerabile ai due 26 enni, che sorprendentemente risultavano essere entrambi
incensurati,sia in Francia che in Italia.
Arrestati entrambi con l'accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Imperia
mentre continuano le indagini volte ad individuare i coltivatori illegali, indubbiamente situati nel ponente ligure a pochi chilometri da qui.