Il fiuto degli Agenti del Settore di Frontiera di Ventimiglia e la collaborazione con l’analogo organo romeno-moldavo, hanno permesso di stabilire, in brevissimo tempo, la falsità di un documento d'identità e di denunciare il possessore
Il fatto:
Scoprire l'identità di un documento,soprattutto se rilasciato da autorità estere,è un'operazione che richiede tempi molto
lunghi, non di rado mesi, se il paese interessato non è,per così dire,burocraticamente organizzato. Viceversa,si possono ottenere
informazioni in tempo reale se gli operatori di Polizia sanno destreggiarsi e sfruttare le potenzialità offerte da uffici internazionali
sparsi in numerose frontiere europee.
E' in questa ottica che personale della Polizia di Frontiera, nella giornata di ieri, riusciva a scoprire la falsità di un documento esibito
dal sedicente cittadino rumeno trentaquattrenne, in Italia senza fissa dimora.
L'uomo, controllato da personale di Polizia nei pressi della barriera autostradale in uscita dal T. N. a bordo auto, esibiva una carta di
identità rumena che,nonostante fosse straniera e, dunque, meno nota, insospettiva gli Operatori.
Da un esame effettuato sul documento, a mezzo sofisticate apparecchiature,emergeva la mancanza delle previste caratteristiche di sicurezza e,
dunque, la sua probabile falsità. A quel punto il personale di Polizia riusciva a contattare il Centro di Cooperazione di Polizia e Dogana
di Calati, posto sulla frontiera romeno-moldava, il quale, dotato di apparecchiature moderne e sofisticate, inviava, nel giro di venti minuti,
copia del documento riportante generalità, numero e data rilascio del reale possessore del documento, stabilendo dunque la falsità di
quello esibito sul quale era stata apposta la fotografia dell'esibitore ed alla reale. A quel punto lo straniero veniva denunciato per i reati di
falso documentale e sostituzione di persona.
Altro esempio di "collaborazione" tra Polizie straniere è stata la lettera di ringraziamento inoltrata dalla Polizia finlandese alla Polizia
di Frontiera di Ventimiglia attraverso la quale si è appreso che,grazie agli accertamenti esperiti dagli uomini del Settore, è stato
possibile stabilire, nell'arco di poche ore, la falsità di un permesso di soggiorno italiano esibito da un cittadino dello Sri Lanka a
quelle Autorità.
L'accertamento, che senza l'intervento degli Agenti di Frontiera avrebbe richiesto un iter particolarmente lungo, ha portato alla denuncia e
successiva riammissione dello straniero in territorio russo dove, poi, è stato arrestato per il suo ingresso clandestino.