Sabato scorso una giovane donna peruviana è stata salvata dai poliziotti della volante del Commissariato di Ventimiglia, mentre, in bilico sul margine esterno del ponte dell’amicizia a Camporosso, manifestava chiare intenzioni suicide.
Sabato pomeriggio, poco dopo il tramonto, una donna di circa 35 anni, di nazionalità peruviana, ha fortunosamente attirato l'attenzione di
un residente nella zona che ha subito telefonato al numero d'emergenza 113 descrivendo la pericolosità della posizione della donna, in
bilico sul bordo esterno del ponte sul torrente Nervia, al centro, nel suo punto di massima altezza dal sottostante alveo, oltre 10 metri.
Dopo pochi istanti giungevano sul posto gli agenti del Commissariato di Polizia di Ventimiglia che, per non indurre ulteriori alterazioni nella
donna, fermavano il veicolo fuori dalla sua vista e le si avvicinavano prudentemente dai due lati a piedi evitare di essere osservati e
avvicinandola, con estrema cautela, contemporaneamente dai due lati.
Gli agenti si avvedevano fin da subito che la donna era davvero in precario equilibrio e in stato di grave alterazione psicofisica; il suo corpo
oscillava in maniera pericolosa ondeggiando nel vuoto; improvvisamente assumeva una posizione ancora più protesa in avanti, abbassava il
capo e staccava la mano sinistra dalla ringhiera.
In quell'istante uno dei due poliziotti constatava che la donna stava progressivamente scivolando verso il basso ed era in procinto di cadere e,
con una reazione fulminea, la afferrava cingendola dalla spalle e la sollevava di peso riportandola all'interno della balaustra.
La decisione di intervenire e la specifica modalità operativa utilizzata dal poliziotto impedivano la caduta ed evitavano la morte o il
ferimento grave della sfortunata giovane.
I due agenti si adoperavano subito per confortare la signora, nata in Perù 35 anni or sono, in Italia con regolare permesso di soggiorno,
residente a Camporosso, attualmente disoccupata.
Dopo le prime cure del caso, somministrate nell'ospedale di Bordighera, la donna chiedeva di poter parlare con il poliziotto che l'aveva salvata ed
allo stesso confidava i motivi che l'avevano indotta al pensiero del suicidio, ovvero la tormentata relazione sentimentale con un uomo che la
maltrattava, aggravata da una condizione di alterazione indotta dall'abuso di sostanze alcoliche, nonchè il grande peso delle
difficoltà economiche.
I poliziotti verificavano successivamente che in un primo momento, ma senza trovare l'estremo coraggio di compiere l'operazione, il tentativo di
togliersi la vita, era stato tentato utilizzando un lungo e affilato coltello, che poi è stato rinvenuto dagli agenti nascosto nel suo basso
ventre; solo in un secondo tempo la donna aveva deciso di lasciarsi cadere nel vuoto.
La donna, adeguatamente curata e vigilata dagli operatori sanitari, è tuttora ricoverata presso il reparto SPDC e ha dato segni di
ravvedimento.
Gli agenti del Commissariato di Ventimiglia si occuperanno adesso di verificare l'esistenza di fatti costituenti reato in riferimento alle
dichiarazioni rese sui maltrattamenti subiti dal convivente.