A seguito di una laboriosa attività, la Squadra Mobile della Questura di Imperia ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare personale nei confronti di due italiani responsabili di furto in abitazione.
A seguito di una laboriosa attività, la Squadra Mobile di Imperia ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare personale, richieste dal
P.M. di Imperia dott. Fornace e autorizzate dal G.I.P. dott. Botti.
Due soggetti italiani, M. G. cl. 1969, agli arresti domiciliari, e F.A. cl. 1960, ristretto in carcere, si sono resi responsabili di furto in
abitazione, aggravato dalle circostanze di tempo e di luogo e con violenza sulle cose, avvenuto a Diano Marina.
L'attività investigativa prende spunto da altre indagini già svolte dalla locale Squadra Mobile e che, negli scorsi mesi, hanno
portato all'arresto di tre persone per rapina e sequestro di persona.
I due soggetti arrestati erano entrati in contatto con la proprietaria di casa a seguito di pregressi rapporti lavorativi legati ad interventi di
manutenzione presso la stessa abitazione. In particolare, uno dei due, aveva proceduto a predisporre il sistema di allarme installato dalla
vittima.
Nello specifico, i due, introducendosi nottetempo all'interno dell'abitazione, sfondando un muro in comune con l'abitazione confinante, si
impossessavano della cassaforte, asportandola dal muro, con all'interno € 3.000,00 in contanti, monili vari e libretti di assegni.
Tale episodio risulta paradigmatico di vicende che si ripetono nel tempo e che, spesso, vedono vittime persone sole in case che, con fiducia, si
affidano a soggetti per consigli di varia natura, mettendoli a conoscenza, a volte, anche di particolari legati alla sfera personale e alle proprie
abitudini di vita.
Tali dinamiche, senza voler creare inutili e facili allarmismi, devono, però, consentire una riflessione che possa risultare utile sia ad
un'adeguata prevenzione che ad una necessaria repressione dei reati posti in essere.
Ancora una volta, infatti, a progettare tale tipologia di delitti sono soggetti che conoscono la vittima, le sue abitudini e l'abitazione stessa.
Solo la perseveranza della Procura e degli operatori, la verifica di tutti gli elementi informativi acquisiti in occasione dell'intervento delle
forze dell'ordine e l'analisi delle condotte poste in essere in episodi simili possono consentire, anche a distanza di tempo, la risoluzione ditali
fattispecie delittuose.
E' sempre necessaria, pertanto, la fattiva collaborazione delle vittime nel ricercare ogni elemento utile per l'attività investigativa,
ricordando anche particolari apparentemente irrilevanti.