Sequestrati oltre 2 kg di hashish e denunciati altri due uomini.
Dopo numerosi servizi finalizzati a contrastare lo spaccio di sostanza stupefacente nel capoluogo, ieri pomeriggio la Polizia di Stato ha eseguito
una decina di perquisizioni in abitazioni, garage e in un negozio di frutta e verdura di Oneglia.
L'attività d'indagine ha avuto inizio dopo gli arresti effettuati nei mesi scorsi dai poliziotti della Squadra Mobile di alcuni giovani
imperiesi trovati nel centro città a vendere alcune dosi di cocaina e di hashish.
Ieri mattina è stato fermato nel piazzale antistante la chiesa di Santa Maria Maggiore un trentacinquenne imperiese, mentre stava ritirando
la sostanza stupefacente occultata all'interno di una macchina parcheggiata sul piazzale. Poco lontano un venticinquenne di Diano Marina, a bordo
di un SUV con targa francese, per il quale sono in corso accertamenti delegati alla polizia francese, aspettava per acquistare parte dello
stupefacente. La Polizia è intervenuta mentre stava avvenendo la consegna, ed ha arrestato lo spacciatore, denunciato l'acquirente e
sequestrato circa 2 kg di hashish, suddiviso in quatto "panetti".
Dagli accertamenti della Squadra Mobile è emerso che l'uomo, proprietario di un negozio di orto frutta a Imperia e di un banco sul mercato
cittadino, utilizzava la sua attività commerciale per incontrare i clienti interessati allo stupefacente, contrattare quantità e
prezzo e, successivamente, con la complicità di un uomo imperiese di sessant'anni, cedere la droga in posti ritenuti più
sicuri.
Gli agenti della Squadra Mobile e della Squadra Volante con la collaborazione di una squadra cinofila della Polizia di Stato di Genova, hanno
effettuate diverse perquisizioni in abitazioni, garage e negozi di Imperia, trovando altro stupefacente nascosto proprio nell'abitazione del
sessantenne, che è stato arrestato, e di un altro complice trentasettenne di Imperia che è stato denunciato in stato di
libertà.
Dal bilancio dell'operazione e da quanto osservato durante le attività di indagine si ritiene che con questo meccanismo i due arrestati
siano riusciti a rifornire "all'ingrosso" il mercato locale della droga attraverso la consegna di una decina di chili di hashish ogni quattro mesi
agli spacciatori "al dettaglio".