Continua incessante il lavoro degli uomini della Polizia di Frontiera di Ventimiglia che controllano i valichi di confine.
Continua incessante il lavoro degli uomini della Polizia di Frontiera di Ventimiglia che controllano i valichi di confine sia in ambito ferroviario
che in ambito stradale.
Negli ultimi giorni, infatti, sono state arrestate cinque persone tutte colpite da ordini di esecuzione o custodie cautelari emessi da vari uffici
giudiziari.
In particolare un marocchino di trentasei anni, che si aggirava senza bagaglio nella stazione ferroviaria di Ventimiglia, è stato arrestato
perché colpito da ordine di esecuzione emesso dalla Procura Generale presso la Corte d'Appello dell'Aquila dovendo espiare la pena di due
anni di reclusione per il reato di violenza sessuale consumato nel 2003 a Teramo ai danni di una giovane donna.
Un cittadino italiano di cinquantasei anni è stato controllato a bordo di un pullman proveniente dalla Spagna e diretto a Venezia ed
è risultato ricercato per reati concernenti la detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, per i quali doveva ancora espiare la pena di 3
anni e 5 mesi di reclusione. L'uomo ha cercato di eludere il controllo rannicchiandosi sul sedile e fingendo un sonno profondo, ma i Poliziotti non
hanno esitato a svegliarlo per chiedergli i documenti.
Un altro marocchino di 34 anni è stato rintracciato nei pressi di Ponte San Luigi mentre, a piedi, stava entrando in città e,
sottoposto a controllo, è risultato colpito da custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Avezzano per violazione della legge
sugli stupefacenti.
Altre due persone, un italiano cinquantanovenne ed un trentenne palestinese, sono stati arrestati in estradizione dalla Francia il primo per
detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti con una condanna a 5 anni di reclusione, il secondo per una condanna a 9 anni di reclusione per
produzione e traffico di sostanze stupefacenti.
Infine una nigeriana di 37 anni che tentava di entrare in Italia a bordo di autobus proveniente dalla Spagna e diretto a Torino è stata
riammessa in Francia perché colpita da decreto di espulsione del Prefetto di Piacenza.