Nel pomeriggio del 18 luglio giungeva presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza cittadino un uomo anziano che chiedeva aiuto in quanto spaventato dalla condotta aggressiva e violenta tenuta da suo figlio, un uomo di 43 anni che, ormai, da diverso tempo teneva un comportamento aggressivo e maltrattante sia nei confronti dei genitori che degli altri familiari conviventi.
Già in passato, ma soprattutto nell’ultimo periodo, vi erano state diverse richieste di aiuto tramite 112 NUE per il comportamento tenuto dell’uomo e sempre solo grazie all’intervento degli agenti della Volante, lo stesso desisteva dall’aggredire i propri familiari, dal minacciarli o dal richiedere continuamente denaro.
Nella circostanza del 18 luglio u.s., gli ispettori dell’Ufficio Controllo del Territorio, a cui la vicenda familiare di pericolo è ben nota da tempo, accorrevano in aiuto all’anziano che indicava dall’altra parte della strada la presenza di sua moglie e del figlio violento che la teneva bloccata per un braccio; i poliziotti, immediatamente, raggiungevano questi ultimi e udivano chiaramente la richiesta estorsiva di denaro fatta dal figlio alla madre previa minaccia di farle del male fisico.
La donna, stanca delle continue angherie del figlio, scoppiava in lacrime e solo l’intervento dei due Ispettori di polizia del Commissariato riusciva ad interrompere il consumarsi dell’estorsione; per tali fatti l’uomo veniva tratto in arresto e messo a disposizione dell’Ag per la celebrazione dell’udienza per direttissima.
Infatti, nella mattinata del 19 luglio il GIP convalidava l’arresto e stabiliva a carico del quarantatreenne la misura del divieto di avvicinamento alla madre e a tutti i familiari conviventi.