Grazie al tempestivo intervento della Polizia di Stato, sabato 11 dicembre, a Ventimiglia, in via Tenda, dove era stato violentemente aggredito il titolare di un bar, in poche ore erano stati individuati e deferiti all’Autorità Giudiziaria quattro uomini ritenuti responsabili del violento reato.
Tutti erano stati indagati, in concorso, per lesioni personali aggravate, minacce aggravate e danneggiamento.
Tre sono residenti a Ventimiglia, uno a Camporosso.
Si tratta di un 58enne, di un commerciante del settore ortofrutticolo di 30 anni, di un muratore di 36 anni e di un pensionato di 59.
Il Questore della provincia di Imperia, Dr. Giuseppe Felice Peritore, su proposta del Dirigente del Commissariato di P.S. di Ventimiglia, aveva immediatamente attivato anche la procedura prevista per l’applicazione a tutti e quattro della misura di prevenzione dell’avviso orale.
Oggi tre dei quattro provvedimenti, predisposti dalla Divisione Anticrimine della Questura, sono stati notificati agli interessati, mentre il quarto è in corso di notifica.
A loro carico è stato instaurato anche il procedimento amministrativo finalizzato all’irrogazione del cosiddetto daspo urbano che, tra l’altro, può prevedere il divieto di accesso in certe zone o locali cittadini per motivi di ordine pubblico.
L’allarme e i soccorsi al barista, le cui condizioni inizialmente erano sembrate particolarmente gravi, erano stati immediati.
Gli agenti della squadra volanti, coordinati direttamente dal Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza, Dr. Saverio Aricò, e dal capo dell’ufficio investigativo, dopo pochi minuti avevano individuato alcuni testimoni diretti dei fatti e, subito dopo, in un locale di Ventimiglia Alta, due dei quattro aggressori.
Successivamente erano stati rintracciati anche altri due uomini ritenuti responsabili, in concorso, dei gravi reati.
Come già trapelato il giorno successivo sulla stampa on-line, a scatenare l'imprevedibile reazione contro il barista, un uomo di quasi 60 anni, peraltro di salute cagionevole, era stata la sua normale richiesta di esibire il green pass per accedere ai tavoli interni del locale.
La selvaggia aggressione, scatenatasi all'improvviso, era stata particolarmente violenta.
L'esercente era stato colpito con calci pugni, sedie, bottiglie e suppellettili prelevate dai tavoli del locale, che ha subito non pochi danneggiamenti.
Anche un dipendente del negozio, che aveva invano cercato di riportare la calma, era stato pesantemente minacciato.
Un episodio estremamente deplorevole che comunque ha messo in evidenza due aspetti positivi: l’esemplare correttezza del barista nel rispettare le norme anti-pandemiche e la rapidità dell'intervento della Polizia di Stato.