Incrementati convalide e rimpatri dopo l’intesa raggiunta tra Questura e Ufficio del giudice di pace
Da Il Tirreno di sabato 11 marzo 2017, articolo di Pierluigi Sposato:
"Nei primi due mesi di quest’anno, in provincia di Grosseto, le espulsioni con accompagnamento alla frontiera dei cittadini stranieri risultati irregolari in Italia sono già quasi più di quelle di tutto il 2016: quattro. Il Tribunale di Grosseto e la Questura hanno stipulato un’intesa per l’accelerazione delle pratiche, in vigore dal primo gennaio scorso. In sostanza, la Questura fa la richiesta, la Prefettura la firma, il Tribunale (per la precisione, l’articolazione dell’Ufficio del giudice di pace) provvede alla convalida nel giro di pocheore. Tutto ciò, spiegano il presidente del Tribunale, Giulio De Simone, e il questore Domenico Ponziani, grazie ai giudici di pace grossetani che garantiscono il servizio tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, anche in orario pomeridiano, servizio che non poteva essere assicurato in precedenza. E così accadeva che trascorreva del tempo e magari lo straniero non era più rintracciabile: la convalida era impossibile. Adesso, nel giro di 48 ore, ma anche 24, chi deve essere espulso può già trovarsi a Fiumicino per essere imbarcato sull’aereo che lo riporta al proprio Paese. Anche perché, come è capitato l’altro giorno, alcune udienze di convalida avvengono direttamente in carcere, prima cioè che la persona interessata esca e si renda irreperibile. L’intesa, naturalmente, vale anche per le altre forze dell’ordine che si imbattono in casi di questa stessa natura. Mala maggior parte del lavoro è quello che fa riferimento all’Ufficio immigrazione della Questura. Nelle ultime due settimane sono state riaccompagnate alla frontiera, dopo la convalida, due persone: una donna brasiliana arrestata dalle Volanti per delle lesioni con un coltello ai danni del compagno (ne abbiamo parlato anche su queste pagine), un cittadino serbo che era stato scarcerato dopo aver scontato una pena per reati contro la persona. Giovedì si è tenuta udienza in carcere anche per un terzo straniero, un uomo di nazionalità algerina che dovrà uscire da via Saffi entro la fine del mese e per il quale è necessario, oltre alla convalida, anche l’iter della rispettiva ambasciata. Quest’ultimo è un fronte del quale si occupa direttamente il ministero, che ha dato comunque linee guida alle Questure per cercare la collaborazione con gli uffici giudiziari di riferimento. A Grosseto, com’è noto, non esistono i Cie, i centri di accoglienza. E pertanto, poiché non può essere arrestato, chi è irregolare in Italia è normale che si allontani e faccia perdere le proprie tracce. La Questura ha 48 ore per comunicare la richiesta al giudice di pace, tramite la Prefettura, il giudice di pace ha un lasso di tempo altrettanto ampio per procedere a udienza e convalida. Ma finora, da quando è stato attivato il protocollo, i tempi sono stati di molto abbreviati e ci sono stati casi anche di udienze che si sono tenute lo stesso giorno, a pochissime ore dalla richiesta."