La Squadra Mobile chiude indagine per induzione alla prostituzione minorile e reati connessi
Verso la fine del 2013 un ragazzo maggiorenne presentava alla Polizia di Stato, presso la Questura di Grosseto - Squadra Mobile, una querela nei confronti di un conoscente di età avanzata, rappresentando che l'uomo, dietro il pagamento di piccole somme di denaro, aveva avuto con lui ripetuti rapporti sessuali, iniziati, secondo la versione fornita dal ragazzo, quando il giovane era ancora minorenne (all'età 13/14 anni), in cambio di soldi e di regalie varie.
Nel corso delle indagini è emerso che anche il suo fratello minore era stato oggetto di attenzioni a sfondo sessuale da parte dell'uomo che, in una circostanza, avrebbe anche scattato delle foto alle parti intime del più grande dei due fratelli, dopo avergli mostrato del materiale dal contenuto pornografico (poi sequestrato nel corso della perquisizione effettuata su delega dell'autorità giudiziaria presso l'abitazione del soggetto indagato).
Le attività d'indagine, svolte anche con l'ausilio di presidi tecnologici, davano pieno riscontro all'ipotesi investigativa, consentendo d'individuare anche altri soggetti, ormai adulti, che nel corso del passato erano stati oggetto di analoghe attenzioni.
In relazione a quanto appurato, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, competente per materia in merito al reato di induzione alla prostituzione minorile, nel mese di Luglio 2015, a seguito degli esiti d'indagine depositati, emetteva avviso di conclusione delle indagini preliminari, che veniva notificato dalla Squadra Mobile all'indagato, cui venivano contestati i reati d'induzione alla prostituzione minorile, atti sessuali con minorenni e detenzione di materiale pornografico con minori. Tutti i fatti contestati all'indagato sono avvenuti nell'ambito territoriale grossetano.