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Poliziotti travestiti da contadini per arrestare spacciatori

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Operazione "Vendemmia" nelle campagne maremmane

Personale della Squadra Mobile, sezione narcotici, nell'ambito dell'attività investigativa di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti posto in essere da cittadini nordafricani nelle zone di campagna e boschive della provincia, acquisiva la notizia, grazie anche alla collaborazione di alcuni cittadini, che tre giovani magrebini, nella frazione "Istia d'Ombrone" ed in particolare nella zona agreste denominata "Poggio Cavallo", avevano posto in essere una fiorente attività di spaccio di eroina e cocaina nei pressi di un'area boschiva. La zona scelta per l'attività illecita permetteva ai tre un'ottima visuale di controllo sull'unica via d'accesso oltre che protezione per una eventuale via di fuga nonché la disponibilità di un posto difficilmente controllabile da utilizzare per un eventuale "imbosco" dello stupefacente e del danaro ricavato dallo spaccio. Nella giornata del 08 ottobre u.s., sulla base degli elementi acquisiti, veniva predisposto uno specifico servizio finalizzato ad intercettare gli acquirenti che si recavano ad acquistare stupefacente dai tre magrebini oltre a bloccare gli stessi in una delle fasi dell'attività delittuosa. Proprio in relazione alle caratteristiche del territorio alcuni operatori, proprio per operare in zona, si comportavano come operai agricoli dediti al lavoro nelle vigne. In ragione veniva predisposto un servizio con più unità operative dislocate nella zona interessata al fine di bloccare gli acquirenti dopo che gli stessi avevano acquistato lo stupefacente; subito dopo essere stati fermati gli acquirenti venivano identificati, sottoposti alla perquisizione ed al contestuale sequestro dello stupefacente appena acquistato. In un breve arco temporale venivano intercettati e controllati numerosi acquirenti che venivano trovati in possesso delle dosi acquistate poco prima. Tutti gli acquirenti, nella circostanza, confermavano di aver acquistato lo stupefacente da un cittadino magrebino conosciuto da tempo e che lo contattavano telefonicamente per rassicurarsi della disponibilità della droga oppure, in alcune circostanze, si recavano direttamente nella zona di spaccio in quanto già clienti e quindi consapevoli della sua presenza. Tale personaggio veniva in seguito identificato per A. A. nato in Marocco nel 1992, in Italia senza fissa dimora, il quale, durante il servizio di osservazione, era stato chiaramente osservato avvicinarsi a tutti i clienti e cedere lo stupefacente. Nella medesima circostanza gli operanti avevano modo di osservare e successivamente identificare per E. H. D., nato in Marocco nel 1991, in Italia senza fissa dimora, l'altro marocchino che, svolgendo il ruolo di "guardaspalle", rimaneva in disparte osservando le fasi delle cessioni, mentre la "vedetta" veniva identificata per E. H. M., nato in Marocco nel 1992, in Italia senza fissa dimora, il quale, rimanendo in posizione defilata ed avanzata rispetto agli altri due, poteva chiaramente osservare l'accesso al luogo di spaccio e quindi controllare in anticipo, rispetto ai correi, eventuali arrivi di acquirenti, persone estranee o di personale delle forze dell'ordine. I ruoli di ognuno dei tre arrestati trovavano anche riscontro dalle cose pertinente al reato sequestrate ad ognun di loro e in particolare la droga era custodita in parte dall' A. A. che provvedeva alle cessioni, mentre il restante quantitativo era conservato al sicuro dalla c.d. "vedetta" E. H. M. . Il coltello invece era nella disponibilità di E. H. D. il quale aveva il compito di "guardaspalle" a protezione del compagno che provvedeva all'effettiva cessione dello stupefacente. Al tramonto i servizi di osservazione consentivano di accertare che, mentre i tre magrebini uscivano dalla boscaglia e si portavano nei pressi della strada, sopraggiungeva un'autovettura condotta da una ragazza, la quale giunta nella zona di spaccio, fermava l'auto e faceva salire a bordo i tre per poi ripercorrere il percorso in senso opposto verso Grosseto. Gli operanti procedevano a bloccare il veicolo e contestualmente ad eseguire una perquisizione personale a carico degli occupanti; atto esteso poi anche all'autovettura. Le ricerche davano esito positivo portando al rinvenimento, oltre allo stupefacente già sequestrato agli acquirenti, di un considerevole quantitativo di sostanza stupefacente tipo cocaina ed eroina in gran parte suddivisa in dosi per oltre un etto di peso, oltre ad un bilancino elettronico di precisione ed ad un coltello a serramanico. Dall'attività investigativa si aveva modo di appurare che il traffico illecito era iniziato nel mese di agosto u.s. e che il numero dei clienti era consistente durante tutta la giornata. In base a quanto accertato i tre cittadini stranieri venivano tratti in arresto per il reato di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente ed associati presso la Casa Circondariale di Grosseto dove rimangono in custodia cautelare dopo la convalida dell'arresto.
13/10/2014

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