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La Squadra Mobile di Grosseto individua due autori di una rapina.

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Eseguite due misure cautelari e diverse perquisizioni a seguito di articolata attività di indagine.

Nel mese di ottobre 2013 un uomoformalizzava atto di denuncia-querela presso l'Ufficio Denunce della locale Questura in ordine ad una patita rapina subita la sera precedente in questo capoluogo di provincia ad opera di alcuni giovani dell'Est Europa. Nello specifico si ricavava che in tarda serata,l'uomo aveva preso contatto con un ragazzo, in prossimità della locale stazione ferroviaria, per concordare un rapporto sessuale a pagamento. Il ragazzo tuttavia gli rispondeva che al momento non era possibile, suggerendogli di ripassare. Trascorsa circa un'ora l'uomo si recava nuovamente presso la stazione, dove notava il ragazzo di prima intento ad aspettarlo, quindi, gli si avvicinava facendolo salire in auto per poi dirigersi in un luogo appartato.Dopo aver parcheggiato l'auto in una stradina e dopo i primi approcci sessuali col giovane, l'uomo notava il sopraggiungere di un'altra auto che si posizionava a tergo del proprio veicolo, dal quale discendeva un ragazzo che immediatamente si dirigeva verso la portiera della sua auto aprendola, per poi afferrarlo e strattonarlo sino a tirarlo giù dall'auto, quindi colpirlo violentemente in viso con una bottiglia procurandogli lesioni.Pur tramortita la vittima riusciva comunque a vedere bene questo ragazzo ed accorgersi che il medesimo si introduceva nell'abitacolo della sua autovettura per prelevare il borsello che aveva riposto sul pianale dietro il sedile di guida. Afferrato il borsello contenente denaro ed altri effetti personali, quindi, entrambi i ragazzi, sia quello che aveva fatto salire alla stazione, sia l'aggressore salivano a bordo dell'auto sopraggiunta per allontanarsi velocemente. La successiva articolata e complessa attività d'indagine, permetteva di concentrare i sospetti su due ragazzi rumeni sul conto dei quali venivano acquisiti gravi indizi di colpevolezza in relazione ai quali l'Autorità Giudiziaria emetteva provvedimenti cautelari. In base a quanto accertato nella mattinata del 01 marzo venivano eseguite la misura cautelare degli arresti domiciliari con prescrizione del braccialetto elettronico nei confronti di B.A.I nato nel 1992 in Romania e la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Grosseto nei confronti di S.S.A nato in Romania nel 1994. Contestualmente venivano eseguite varie perquisizioni domiciliari sia a Grosseto sia a Roma che portavano al rinvenimento di numerosi cellulari ed orologi sui cui sono in corso accertamenti e di un arma bianca illegalmente detenuta.


03/03/2014

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