Denunciata in stato di libertà per sfruttamento della prostituzione.
Nel corso di attività info-investigative personale della Squadra Mobile veniva a conoscenza che a Grosseto in Via Emilia era stato aperto un
centro massaggi da parte di alcuni cittadini della Repubblica Popolare Cinese. Dopo questa prima notizia pervenivano inoltre a questo ufficio
alcune segnalazioni che parlavano di uno strano movimento nei locali di quel centro massaggi; in particolare veniva segnalato che lo stesso era
frequentato esclusivamente da uomini i quali si intrattenevano all'interno dei locali per poco tempo. In considerazione delle segnalazioni
pervenute si avviava quindi un'attività info-investigativa. Da un primo sopralluogo effettuato si poteva notare che il centro in argomento
si trovava all'interno di locali ubicati in Via Emilia nr. 100 e 102; le porte di ingresso erano oscurate da tende tipo "veneziane" e l'insegna era
nascosta da un telo di colore nero. Da quanto accertato si trattava quindi di un'attività apparentemente anonima che non aveva nessuna forma
di pubblicizzazione del centro massaggi. Detta attività veniva comunque pubblicizzata tramite alcuni depliant e tramite annunci su siti
internet in cui si invitava i potenziali clienti a contattare un numero di cellulare. Le attività info-investigative permettevano di
apprendere che in quel centro, dietro il pagamento di pochi euro, si potevano avere, nel corso dei massaggi, delle prestazioni sessuali con cifre
oscillanti tra i trenta ed i cento euro.
In relazione ai primi spunti investigativi raccolti questo ufficio decideva di iniziare un servizio di osservazione per accertare le ipotizzate
attività di meretricio.
Attraverso questo servizio si poteva accertare che, effettivamente il centro era frequentato esclusivamente da uomini e che il tempo medio di
permanenza all'interno del centro era di circa 20 minuti.
In data 27 agosto u.s. veniva effettuato un ulteriore servizio di osservazione fermando i clienti all'uscita del centro massaggi. Nel corso di
detto servizio venivano fermati dei clienti che dopo essere stati identificati, venivano invitati in Questura e sentiti in qualità di
persone informate sui fatti; l'attività di polizia giudiziaria dava riscontro ai sospetti in quanto si appurava che all'interno veniva
effettivamente esercitata una forma di prostituzione. Si appurava che detto centro era gestito da una donna cinese che incassava i corrispettivi
dei massaggi che venivano svolti da altre tre ragazze. In base a quanto accertato la titolare del centro, un cittadina cinese del 1969, con
precedenti di polizia per reati inerenti la prostituzione, veniva denunciata in stato di libertà per sfruttamento della prostituzione. Il
centro massaggi veniva sottoposto a sequestro unitamente all'incasso giornaliero dell'attività ammontante ad euro 365. Le tre
massaggiatrici, tutte cittadine cinesi nate nel 1972, nel 1976 e nel 1977, venivano denunciate per favoreggiamento personale in base alle
dichiarazioni reticenti rese a verbale.