La Squadra Mobile nel corso dei servizi di prevenzione scopre una piantagione sull’argine del fiume.
Faceva finta di recarsi a pescare sull'argine del fiume, e con questa scusa ha tentato di giustificare la sua presenza agli investigatori della Polizia di Stato, che da due giorni ormai tenevano sotto osservazione una piantagione di marijuana, molto ben curata, che avevano scoperto casualmente.
A tradire il vero motivo della presenza nei pressi della piantagione di L. C., grossetano cinquantenne, con alcuni pregiudizi di Polizia, è stato il contenuto dello zaino che l'uomo portava al seguito. Al suo interno venivano infatti rinvenute una decina di bottiglie di plastica ed uno spruzzino, con cui sicuramente il coltivatore avrebbe innaffiato le 14 piante.
La perquisizione domiciliare consentiva inoltre di rinvenire numerosi frammenti di reperti archeologici di probabile periodo etrusco, e pertanto scattava anche la denuncia a piede libero per l'inosservanza del c.d. codice dei beni culturali.