La Squadra Mobile rintraccia l’autore grazie alle informazioni rese da un testimone.
La mattina del 14 giugno, verso le ore 11.00, una donna segnalava al "113" lo scippo di una collana ai danni di un'anziana signora, consumatosi pochi attimi prima in una via di Follonica. In particolare la testimone riferiva di aver visto successivamente fuggire l'autore, di cui forniva una descrizione particolareggiata, a bordo in un furgone di colore bianco, di cui annotava parzialmente la targa.
Sulla base delle informazioni fornite, il personale della Sezione Antirapina della Squadra Mobile avviava un'immediata ricerca del mezzo segnalato, effettuando nel contempo gli accertamenti sulla targa parziale, al fine di restringere il campo di ricerca.
Quest'ultima attività, in particolare, consentiva di risalire al probabile mezzo, e pertanto gli investigatori si recavano presso un'attività commerciale che utilizzava proprio il mezzo in questione.
Ivi giunti, i poliziotti notavano il mezzo parcheggiato all'interno ed una persona, le cui fattezze corrispondevano perfettamente a quelle fornite dalla testimone, che era intento a scaricare della merce. L'uomo alla vista degli operatori di Polizia si avvicinava per pochi attimi ad una vettura in sosta nei pressi, per poi riprendere l'attività lavorativa.
A quel punto l'uomo veniva fermato ed identificato per C.C., pregiudicato di 29 anni, e poiché lo stesso era rientrato da Follonica ove si era recato per lavoro, veniva perquisito, estendendo l'atto anche alla vettura di proprietà (ove si era avvicinato poco prima), rinvenendo sotto la ruota la collana scippata all'anziana vittima ed altre due più piccoline, per un peso di oltre 100 gr. di oro.
La vittima, D.T. di 81 anni, si era nel frattempo recata al pronto soccorso di Follonica, ove le rilasciavano un referto di cinque gg. s.c., per le ferite riportate a seguito dell'evento delittuoso.
Stante la flagranza, l'uomo veniva tratto in arresto per il reato di rapina, ed associato al carcere del capoluogo.
L'arresto veniva convalidato dal GIP presso il Tribunale, che disponeva successivamente per l'uomo la custodia cautelare degli arresti domiciliari.