Questura di Grosseto

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Schiaffi e minacce alla ex davanti alla figlia minore.

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Gli agenti della Squadra Volante intervengono ed arrestano l'ex fidanzato tunisino.

Alle ore 12.20 circa di domenica 25 marzo 2012, la Centrale Operativa inviava personale della Squadra Volante presso il Velodromo "Montanelli" di Viale della Repubblica, dove veniva segnalata tramite linea "113", un'aggressione da parte di uomo ai danni di una donna. Giunti sul posto, precisamente all'interno del parcheggio antistante le gradinate del velodromo, gli agenti rintracciavano la vittima dell'aggressione, la quale, in evidente stato di ansia e piangendo, con a fianco una figlia minore, anche lei spaventata e piangente, riferiva che era stata malmenata da un uomo con degli schiaffi al volto, che poi le aveva sottratto le chiavi della sua autovettura, per avere modo di accedere nella sua auto allo scopo di impossessarsi delle chiavi di casa della stessa. L'aggressione avveniva nell'area del velodromo, tra il parcheggio antistante il distributore di acqua dell'Acquedotto del Fiora, e le gradinate del velodromo. La donna aggiungeva che il suo aggressore era un uomo con il quale aveva avuto una relazione sentimentale, che ormai per lei era finita da qualche tempo, ma l'uomo non si era mai rassegnato, e continuava a perseguitarla con cadenza giornaliera, rappresentando che lo stesso, nel frattempo, si era allontanato a piedi, fornendone anche una precisa descrizione. Immediatamente via radio venivano diramate le ricerche dell'uomo, che da lì a poco era rintracciato in Via Giotto da altro equipaggio della Squadra Volante. L'uomo si dimostrava ostile nei confronti degli operatori, opponendosi nel voler fornire i propri documenti di identità e rivolgendosi con tono arrogante e sprezzante. In relazione al suo stato di agitazione il personale operante si vedevano costretto, ad immobilizzarlo. Successivamente veniva perquisito e trovato in possesso di un mazzo di chiavi e relativo portachiavi, corrispondenti alla descrizione fornita dalla donna, la quale si recava poi al pronto soccorso ove le veniva diagnosticato: Contusione al volto - Stato ansioso in seguito ad aggressione" con prognosi di giorni 5 s.c.". Successivamente la donna si recava in Questura dove sporgeva denuncia per quanto accaduto, rappresentando che circa otto mesi prima aveva conosciuto l'uomo, un cittadino tunisino del 1976 in Italia con permesso di soggiorno per motivi umanitari, con cui aveva iniziato una relazione sentimentale interrotta poi da dopo circa 5 mesi in quanto lo stesso abusava di sostanze alcoliche. Nel corso della relazione l'uomo stabiliva la propria residenza come ospite presso la donna. L'uomo comunque non accettava la fine della relazione e iniziava a telefonare insistentemente alla donna recandosi anche a casa della stessa quando non era presente la figlia minore, usando anche, in alcune circostanze, violenza fisica consistente in schiaffi, tirare i capelli e strattoni oltre a minacciarla che poteva accadere qualcosa di brutto sia alla casa sia alla figlia; lo stesso alla fin fine poneva in essere persecuzioni quasi giornaliere con visite a casa o telefonate sul cellulare della donna, non accettando sia la fine della relazione sia il dover portar via i propri oggetti personali depositati nel garage dell'abitazione della donna. Nella giornata del 25 marzo la donna lo incontrava presso il parco Giotto per farsi restituire le chiavi del garage, scegliendo quel posto in quanto frequentato da persone, avendo paura di un eventuale comportamento aggressivo dell'ex fidanzato. Qui l'uomo l'ha subito aggredita colpendola anche al volto con due schiaffi, strappandole di mano le chiavi della macchina. Nella circostanza la donna si allontanava dal posto insieme ad un' amica che l'aveva seguita sul posto tenendo con sé la figlia minore. La donna chiedeva aiuto all'ex marito che si recava con lei e con la figlia sul posto ove veniva accertato che la macchina della donna non era presente e che era stata portata via dall'ex fidanzato che, contattata la donna, le rappresentava di essere in prossimità del parcheggio del velodromo. Sul posto scaturiva una nuova lite durante la quale il cittadino tunisino scagliava violentemente contro la donna le chiavi dell'auto fuggendo via e portandosi al seguito le chiavi dell'abitazione della donna. Lo stesso veniva poi rintracciato durante la fuga e tratto in arresto per lesioni, violenza privata, atti persecutori e furto. Lo stesso veniva associato presso il carcere di Grosseto. L'arresto veniva convalidato e veniva disposta dal giudice la misura cautelare del divieto di avvicinarsi alla parte offesa ed i suoi familiari ed il divieto di comunicare con la stessa ed suoi familiari.
30/03/2012

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