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Finge il rapimento della figlia.

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Nascondeva merce rubata in un negozio

Alle ore 09:46 del 20 luglio, personale della Squadra Volante, veniva inviato a Grosseto in Via Adamello, poiché la responsabile di un esercizio commerciale, aveva riferito che stava soccorrendo una donna con una bambina, la quale le aveva raccontato che delle persone volevano portargli via la figlia. Sul posto, veniva contatta la richiedente dell'intervento la quale riferiva che poco prima, mentre si trovava all'interno del suo ufficio, sentiva delle grida di una donna provenire dalla strada. Usciva dal suo ufficio notava una donna spingere una carrozzina, con passo veloce, e con tono di voce agitato, chiedeva aiuto dicendo che le volevano portarle via la bambina. Nella stessa circostanza notava un uomo che rincorreva la donna e preoccupata di quanto potesse accadere, aiutava la stessa ad entrare nel suo ufficio, chiudendo a chiave la porta d'entrata, richiedendo immediatamente l'intervento della Polizia. L'uomo che inseguiva la donna, giunto davanti alla porta a vetro dell'ufficio, mostrava un tesserino di un'Istituto di Vigilanza e riferiva alla richiedente che la donna da lei aiutata si era allontanata del supermercato "Pam" ubicato in Via Del Sabotino, senza pagare della merce. Mentre veniva messa a conoscenza di quanto accaduto al supermercato, sul posto giungeva un responsabile delle vendita del supermercato il quale confermava quanto riferito dalla guardia giurata che aveva notato la donna all'interno del supermercato mettere via della merce in una borsa per poi allontanarsi senza pagarla. La donna negava di aver asportato merce dal supermercato e si giustificava affermando che le sue grida, erano dovute al fatto che non aveva riconosciuto l'uomo che aveva cercato di fermarla come addetto alla vigilanza e pertanto si allontanava velocemente in direzione di via Adamello chiedendo aiuto ai passanti. Gli Agenti riuscivano comunque a rinvenire la merce che aveva asportato dal supermercato, che la stessa aveva nascosto dentro ad un armadietto posto all'interno del bagno del negozio ove si era rifugiata, dopo aver chiesto alla titolare di usufruire del bagno per un bisogno fisiologico. La merce ritrovata, che risultava completamente integra, era costituita da una confezione di bocconcini di vitello del valore di € 4.38, una confezione di salviettine Pampers del valore di € 3.25 e tre confezioni di Danito alla frutta del valore di € 5.40, per un totale di € 13.03, veniva riconsegnata alla direzione del supermercato che non intendeva sporgere querela per il furto anche perché la donna provvedeva poi a pagarla ed ad acquistarla regolarmente. La donna del 1972 veniva comunque denunciata per procurato allarme.
25/07/2011

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