Un pregiudicato in trasferta ha messo in atto il classico raggiro della finta vendita di gadget elettronici.
Nel mese di marzo scorso un cittadino turco, residente da tempo in questa provincia, si presentava presso il locale Ufficio denunce dichiarando di essere stato raggirato.
Quella mattina lo straniero, mentre si trovava nei pressi della stazione ferroviaria del capoluogo in attesa dell'arrivo della moglie, veniva avvicinato da un italiano, il quale gli proponeva l'acquisto di una telecamera e di quattro telefonini di ultima generazione ad un prezzo conveniente. La contrattazione non andava però a buon fine, in quanto lo straniero non era in possesso di tutto il denaro richiesto dal venditore.
Una volta giunta la moglie, la coppia si allontanava dalla stazione a bordo della vettura di famiglia. Mentre percorrevano la via Senese, la coppia veniva superata da una vettura il cui conducente faceva segno di fermarsi. Poiché quest'ultimo veniva riconosciuto per la persona vista poco prima alla stazione, la coppia si fermava presso una stazione di servizio.
Scesi dall'auto, l'italiano dichiarava di avere impellente bisogno di denaro e pertanto era disposto a cedere quanto offerto poco prima per la somma posseduta dallo straniero, ovvero 190€. Avvenuto il pagamento, il venditore consegnava un borsello in similpelle chiuso, a suo dire contenente gli oggetti elettronici, allontanandosi subito a bordo della vettura.
L'acquirente riusciva ad aprire il borsetto con una certa difficoltà, a causa del malfunzionamento della cerniera, accorgendosi di essere stato truffato in quanto contenente dei succhi di frutta. Fortunatamente era però riuscito a memorizzare la targa dell'auto, pertanto la forniva in sede di denuncia.
L'autoveicolo risultava di proprietà di una nota società di autonoleggio, che forniva il nominativo del locatario di quel giorno. Lo stesso, indicato per F.D.P. napoletano di 48 anni, è risultato conosciuto alle Forze dell'Ordine per i suoi trascorsi penali, in particolare la truffa.
Il denunciante veniva quindi richiamato in Questura, e visionando alcune fotografie, riconosceva fra le stesse proprio in quella di F.D.P. per il truffatore. Lo stesso veniva quindi denunciato a piede libero alla locale Procura della repubblica per il reato di truffa.