Coppia di rumeni denunciati a piede libero dalle Volanti della Questura
Alle 17,00 di martedì scorso, giungeva segnalazione al "113" da parte di un poliziotto della Questura libero dal servizio, il quale poco prima aveva subito una tentata truffa ad opera di un uomo viaggiante su un'autovettura Opel Omega di colore blue con targa estera, con all'interno un cittadino probabilmente straniero, una donna e un bambino. Lo sconosciuto (del quale veniva data una prima descrizione) poco prima aveva contattato l'operatore di Polizia nei pressi del campo sportivo di Via Lago di Varano, ed affermando di avere urgente bisogno di denaro contante (facendo riferimento ad una esigenza sanitaria della propria moglie) che non poteva soddisfare, non potendo prelevare dal bancomat in quanto la sua tessera non era abilitata, chiedeva del denaro in cambio della consegna di un anello che, per quanto dichiarato dallo stesso straniero, era in oro giallo. L'Ufficiale di P.G., capito subito trattarsi di un tentativo di truffa, cercava di di avvisare il 113 per far intervenire una pattuglia della Polizia e nel contempo di fermare lo sconosciuto. Quest'ultimo, che non era mai sceso dall'auto durante il colloquio, ripartiva repentinamente in direzione di via Senese, sottraendosi al controllo.
Una Volante della Questura, ricevuta la segnalazione, effettuava dei giri nella zona dell'ospedale Misericordia e successivamente in Via Inghilterra, ove notava un'autovettura Opel Omega di colore blue con targa bulgara ferma, con il conducente intento a parlare con un ragazzo sul marciapiede. Questo personale procedeva quindi ad identificare gli occupanti dell'auto e la persona appiedata.
Gli occupanti venivano identificati per R.F.T. nato in Romania nel 1970, S.C. nata in Romania nel 1972, ed il figlio di 4 anni.
Il giovane che parlottava con gli stranieri, dichiarava essere stato appena avvicinato dall'uomo che gli aveva chiesto di aiutarlo dandogli dei soldi in cambio della consegna di un anello in oro. Prima ancora che la persona accettasse o declinasse la proposta arrivava la pattuglia della Polizia di Stato.
Nel corso della perquisizione la coppia veniva trovata in possesso di 6 anelli tutti identici, che successivamente un perito di preziosi attestava essere "di metallo dorato e placcato" e che "trattasi non di vile imitazione ma di accurata imitazione". Giova precisare che su tutti gli anelli in argomento sono stati impressi i sigilli dello stato. Per quanto emerso gli anelli venivano sottoposti a sequestro, e la coppia denunciata a piede libero per il reato di tentata truffa.