Operazione della Squadra Mobile di Grosseto
Nella mattinata del 29 marzo scorso personale della Questura di Grosseto traeva in arresto BORTA Elena Cristina, cittadina rumena di 23 anni,
colta nella flagranza del reato di truffa ai danni di un'agenzia bancaria di Grosseto.
Nei giorni precedenti l'arresto, nil personale della Squadra Mobile impegnato in attività investigativa finalizzata alla repressione dei
reati contro il patrimonio, acquisiva notizie riguardanti una giovane rumena, che aveva iniziato ad accendere numerosi conti correnti presso
istituti di credito cittadini.
Una verifica presso le agenzie bancarie, permetteva di acclarare che la donna, a decorrere dal mese di febbraio scorso, aveva acceso sette conti
correnti presso altrettanti istituti, versando solo su alcuni di questi degli assegni non trasferibili, cosìddetti "a traenza", normalmente
emessi per rimborsi da parte di compagnie di assicurazioni. Tali titoli vengono definiti "a copertura garantita", perché la loro emissione
viene effettuata con c.d. "provvista certa", quasi paragonabile ad un assegno circolare, e solitamente sono assegni che hanno validità di
due mesi. Si intuiva pertanto che tali assegni erano stati sicuramente rubati nel corso della spedizione postale al legittimo beneficiario, ed una
volta sostituito il nome, se ne supponeva l'utilizzo per effettuare delle truffe ai danni degli istituti di credito, in quanto la risposta da parte
della banca emittente circa la firma apocrifica, oppure il cambio del destinatario, avviene solitamente dopo diversi mesi, e quindi se una banca
non effettua accertamenti rigorosi all'atto del deposito, si rimane vittime di raggiro.
Alla luce di questa prime risultanze investigative, il personale della Polizia di Stato espletava dei servizi di osservazione nei confronti della
BORTA, che nella mattinata del 29 u.s. veniva notata entrare ed uscire da due diverse banche del capoluogo, all'interno delle quali effettuava
delle operazioni allo sportello con ritiro di denaro contante.
Una volta bloccata e sottoposta a perquisizione, la donna veniva trovata in possesso di copiosa documentazione bancaria relativa ai diversi conti
correnti accesi, nonché della somma in contanti di 1500 €, appena ritirata e cinque assegni "a traenza", emessi da cinque diverse
banche, ma riportanti sempre le generalità della donna quale destinataria.
I successivi approfondimenti consentivano di mettere in luce la truffa consumata la stessa mattina ai danni di un'agenzia del MPS, nonché
della tentata truffa ai danni della Banca Intesa.-