Il 25 ottobre scorso, sul treno Regionale Venezia-Trieste, durante un controllo di routine sul convoglio in arrivo da Udine, gli operatori della Polizia Ferroviaria di Gorizia sono stati insospettiti dal documento esibito da un cittadino straniero il cui atteggiamento aveva richiamato la loro attenzione.
La carta d’identità, risultata contraffatta, era intestata ad un cittadino polacco per il quale risultava attiva una segnalazione Schengen in quanto lo stesso, con un altro nominativo, era ricercato dalle Autorità tedesche ai fini estradizionali.
Accompagnato presso gli uffici Polfer per i necessari controlli, a seguito di fotosegnalamento e rilevamento delle impronte digitali, i data base della Polizia di Stato hanno rivelato il profilo di una seconda persona, un cittadino della Repubblica Federale Russa, ventottenne, residente in Croazia e già destinatario di un provvedimento di espulsione dal Territorio Nazionale, emesso dal Prefetto di Roma ed eseguito nel marzo del 2020 mediante imbarco aereo diretto in Russia.
Il giovane, capace di comprendere sia l’italiano che l’inglese, a quel punto è stato sottoposto a perquisizione. Dal controllo personale e del bagaglio al seguito sono emersi un ulteriore passaporto romeno, anch’esso contraffatto, oltre 2000 euro in contanti, un cellulare, diverse carte di debito e sim card telefoniche, un notebook, una telecamera portatile, un notevole quantitativo di capi d’abbigliamento firmati, anche da donna, di cospicuo valore, nonché gioielli e monili in oro e numerosi attrezzi atti allo scasso di serrature di abitazioni come grimaldelli, chiavi alterate e calamite.
Al termine delle formalità di rito il giovane è stato dunque tratto in arresto per i reati di possesso di documento di identità falsi, ricettazione, possesso di grimaldelli e inottemperanza al provvedimento di espulsione in quanto rientrato in Italia prima dei 5 anni previsti e senza autorizzazione.
Lo straniero è stato infine condotto preso la locale Casa Circondariale di Gorizia e messo disposizione dell’Autorità Giudiziaria.