Ritorna “Una vita da social” la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione nell’ambito del progetto Generazioni Connesse. In occasione della X^ edizione ha raggiunto il 28 marzo Muggia (TS), il 29 marzo Monfalcone (GO) e il 30 marzo Palmanova (UD).
Un Tour di quasi 70 tappe sul territorio nazionale sui temi dei social network e del cyberbullismo.
Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni che, nel corso delle precedenti edizioni, ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato oltre 2 milioni e mezzo di studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 220.000 genitori, 125.000 insegnanti per un totale di 18.500 Istituti scolastici e oltre 350 città sul territorio, una pagina Facebook con 132.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.
Quest’anno, l’iniziativa ha come tema “In Strada come in Rete” e prevede in tutte le tappe in cui si articola la campagna, anche la presenza di operatori della Polizia Stradale che affiancheranno i colleghi della Polizia Postale per realizzare momenti formativi anche in materia di sicurezza ed educazione stradale.
Ancora una volta la Polizia di Stato scende in campo al fianco dei ragazzi per un solo grande obiettivo:” fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime”.
L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”.
Nella nostra regione con il truck allestito con un’aula didattica multimediale, gli operatori della Polizia Postale hanno incontrato studenti e insegnanti delle scuole primarie di secondo grado e secondarie di primo grado sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età. All’evento erano presenti circa 700 alunni degli Istituti Comprensivi Giancarlo ROLI e Giovanni LUCIO di Muggia, degli Istituti Comprensivi Ezio GIACICH, Giovanni RANDACCIO e Leonardo DA VINCI di Monfalcone e della scuola primaria DANTE e della scuola secondaria ZORUTTI di Palmanova.
In particolare nella centrale Piazza della Repubblica a Monfalcone dalle ore 9.00 alle 14.00 del 29 marzo scorso agli incontri con gli studenti hanno partecipato, portando i loro saluti, il Questore di Gorizia Paolo Gropuzzo, il Prefetto Raffaele Ricciardi, il Sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint, il Procuratore della Repubblica f.f. Ilaria Iozzi. Inoltre hanno partecipato all’evento, in qualità di testimonial del mondo dello sport, l’atleta della Società Canottieri Timavo Ilaria Corazza e alcuni giocatori di baseball dell’Asd New Black Panthers di Ronchi dei Legionari (GO). I cyberpoliziotti e gli esperti della polizia stradale per l'occasione hanno fornito informazioni utili sulla navigazione in rete e sulla sicurezza stradale anche ai genitori ed ai cittadini presenti in piazza.
Capire i ragazzi oggi non è sempre per gli adulti compito agevole, soprattutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile. Giovani che sempre più spesso restano “contagiati” da modelli sociali trasgressivi completamente sconosciuti ai genitori. Sempre più sono i giovanissimi a rischio solitudine che per ore su Internet incontrano altri internauti altrettanto solitari che, a volte, sono già stati contagiati dai “pericoli del web”. Il fascino della rete e la sottile suggestione del messaggio virtuale, cosi come l’idea di sentirsi “anonimi”, nonché il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni in coloro che ancora credono in valori fino a ieri condivisi. Per fare della Rete un luogo più sicuro occorre continuare a diffondere una cultura della sicurezza online in modo da offrire agli studenti occasioni di riflessione ed educazione per un uso consapevole degli strumenti digitali.