
È partita lo scorso 27 maggio, presso la Sala Dora Bassi a Gorizia, la “Campagna di sicurezza per gli anziani” della Polizia di Stato che la Questura di Gorizia promuove nell’isontino, in collaborazione con enti e associazioni del territorio.
Attraverso incontri aperti a tutta la cittadinanza e rivolti, in particolare, alle fasce vulnerabili ed agli anziani, che necessitano maggiormente di essere accompagnati e sostenuti nel loro quotidiano, i funzionari della Polizia di Stato forniscono consigli pratici per difendersi dai “malintenzionati”; un’attività di sensibilizzazione sul tema della sicurezza per dare risposte concrete ed indicazioni utili ad identificare le tipologie di truffe e le modalità più frequenti con le quali vengono perpetrate.
Gli incontri, che finora si sono tenuti nei comuni di Gorizia, Monfalcone, Ronchi dei Legionari e Cormons ed hanno visto la partecipazione di numerose persone, saranno proposti anche in altri comuni della provincia per favorire la più ampia diffusione di un’efficace attività di prevenzione, in particolare per questo tipo di reati.
Il modus operandi si articola in due fasi: nella prima il truffatore, spacciandosi per un agente di polizia o un avvocato, contatta all’utenza domiciliare la vittima informandola, con dovizia di particolari in grado di provocare forti emozioni, che un familiare ha avuto un incidente o si trova in una disavventura legale con gravi conseguenze personali, promettendo che dietro il pagamento di una somma di denaro tutto si potrà risolvere positivamente. Qualora il tentativo sia andato a buon fine la seconda fase si concretizza con la visita a domicilio di un sedicente incaricato che, con fare rassicurante, ritira il denaro.
In alcuni casi il truffatore si avvale anche della complicità di un’altra persona che, nel tentativo di rendere il tutto più credibile, si finge al telefono “lo sfortunato familiare” inducendo la vittima a cadere nell’inganno.
Per quasi tutte le truffe, alcuni semplici accorgimenti sono il più delle volte sufficienti ad impedire ai malintenzionati di mettere a segno i loro scopi delittuosi:
- non prestare fede a ciò che viene riferito chiudendo la chiamata e mettendosi immediatamente in contatto telefonico con un proprio familiare e/o con le forze dell’ordine.
- non consentire mai a persone estranee l’ingresso nella propria abitazione.
- diffidare degli sconosciuti anche se vestono qualche tipo di uniforme o se dichiarano di essere tecnici inviati da qualche azienda di servizi per delle manutenzioni; verificare sempre con una telefonata da quale servizio e per quali motivi sono stati mandati.
- dubitare di presunti ispettori bancari, delle poste o dell'I.N.P.S. che chiedono di verificare la regolarità del libretto di deposito o l'autenticità delle banconote; nessun Ente invia personale a domicilio per svolgere queste operazioni.
- evitare di tenere in casa grosse somme di denaro ed oggetti di grande valore. Se l'uso di questi oggetti non è frequente è possibile custodirli in una cassetta di sicurezza dove prelevarli all'occasione.
Qualora la truffa sia purtroppo andata a buon fine, è opportuno non farsi sopraffare dal comprensibile senso di frustrazione che umanamente ciascuno potrebbe provare, denunciando comunque l’accaduto per aiutare le forze di polizia ad assicurare alla giustizia gli autori di questo tipo di reato particolarmente odioso.
Le pattuglie della Polizia di Stato in servizio sul territorio sono, come sempre, a disposizione del cittadino nell’immediatezza per intervenire in caso di necessità.