Campagna della Polizia di Stato "Questo non è amore"
"La violenza di genere è un crimine odioso che trova il proprio humus nella discriminazione, nella negazione della ragione e del rispetto. Una problematica di civiltà che, prima ancora di un´azione di polizia, richiede una crescita culturale. E´ una tematica complessa che rimanda ad un impegno corale. Gli esperti parlano di approccio olistico, capace di coinvolgere tutti gli attori sociali, dalle Istituzioni, alla scuola, alla famiglia". Con queste parole del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli, si apre la pubblicazione realizzata dalla Direzione centrale della polizia criminale in occasione della Giornata internazionale per l´eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre.
L´obiettivo è quella di fornire un´analisi specifica dei dati disponibili provenienti da tutte le forze di polizia perché "ogni strategia complessa, che risente peraltro di retaggi culturali completamente superati, di stereotipi e pregiudizi, deve fondarsi su di un´approfondita conoscenza delle problematiche, basata su di un solido patrimonio informativo", sottolinea Vittorio Rizzi, alla guida della Direzione centrale della polizia criminale che ha preparato la pubblicazione.
I dati sono anzitutto quelli relativi ad un primo bilancio ad un anno dall’entrata in vigore, avvenuta il 9 agosto 2019, del cosiddetto “Codice Rosso”, legge 19 luglio 2019, n.69, che ha introdotto nuovi reati e ha perfezionato i meccanismi di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.
Per quanto riguarda la provincia di Gorizia, i cosiddetti reati “spia” registrati nei primi nove mesi dell’anno (gennaio-settembre) sono stati:
- 13 reati per atti persecutori (23 sono stati quelli commessi nello stesso periodo del 2019);
- 36 i maltrattamenti contro familiari e conviventi (32 nel 2019);
- 21 le denunce per violenza sessuale rispetto alle 12 dello scorso anno.
Anche quest’anno la Polizia di Stato, attraverso la campagna “Questo non è amore…”, rinnova il proprio impegno nella sensibilizzazione del fenomeno; l’omonima pubblicazione (Questo non è amore 2020) realizzata dalla Direzione Centrale anticrimine del Dipartimento della pubblica sicurezza affronta la tematica in maniera semplice e lineare, con l’auspicio che la lettura e l’epilogo di ogni singola storia riportata possa rappresentare per le vittime di violenza di genere lo stimolo a chiedere aiuto e denunciare.
La battaglia più importante si gioca proprio sul campo della prevenzione in cui la Polizia di Stato è impegnata, non solo nel contribuire attraverso l’informazione al superamento di una mentalità di sopraffazione, ma a fare da sentinella per intercettare il prima possibile comportamenti violenti e intimidatori, in un’azione sinergica della rete, costituita da autorità giudiziaria, educatori, centri antiviolenza e di recupero dei maltrattanti.