Nella notte del 24 settembre scorso la Polizia di Stato ha tratto in arresto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina un cittadino serbo di 48 anni.
Nei pressi di Cormons (GO) personale del Reparto Prevenzione Crimine di Torino, aggregato in provincia per il contrasto dell’immigrazione clandestina, ha iniziato l’inseguimento di un veicolo con targa italiana diretto verso Udine, che non ha rispettato l’intimazione a fermarsi.
Dopo pochi minuti e senza che vi siano state conseguenze per alcun occupante, gli operatori sono riusciti a bloccare il mezzo ed ad accertare che all’interno dello stesso, peraltro sprovvisto di sedili, viaggiavano 10 cittadini del Bangladesh, tutti privi di documenti.
Gli stessi, rifocillati e visitati seguendo i protocolli Covid-19, hanno dichiarato di essere rimasti per più di due giorni fermi nei boschi tra Bosnia e Croazia, per poi essere trasportati direttamente in Italia.
Dopo l’attività di identificazione ed indagine il cittadino serbo è stato associato presso la locale casa Circondariale per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravato per il numero di soggetti trasportati e per le condizioni precarie del trasporto dal punto di vista igienico-sanitario, tenendo conto anche della emergenza epidemiologica in atto da Covid-19.
Il Tribunale di Gorizia con provvedimento del 26 settembre 2020, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere.
L’attività di controllo capillare del confine ha portato nell’ultimo periodo all’arresto di vari passeurs, al sequestro di veicoli e svariate somme di denaro in Provincia di Gorizia, con lo scopo di stroncare la criminalità organizzata finalizzata al traffico di esseri umani lungo la rotta balcanica.