Nella mattinata di giovedì 13 luglio scorso, la Polizia di Stato ha concluso, con una vasta operazione antidroga, un’attività investigativa avviata nell’agosto del 2017 dal personale del Commissariato Distaccato di Pubblica Sicurezza di Monfalcone (GO).
Le indagini vertevano su un traffico di pastiglie di metanfetamine, conosciute gergalmente con il nome di “Yaba”, la cui diffusione era stata riscontrata nella città dei cantieri tra numerosi giovani bengalesi colà residenti.
Questo tipo di droga, infatti, proviene ed è prodotta proprio nell’area geografica che comprende Bangladesh, Myanmar e Thailandia, ove è ampiamente diffusa.
Stupefacente di bassissimo prezzo (acquistato dai “grossisti” per due o tre euro a pastiglia e rivenduto a dieci/quindici euro) e di elevatissima pericolosità, debilita in maniera significativa gli assuntori, sia sul piano fisico che su quello mentale creando loro attacchi di incontrollabile violenza e costringendoli sin da subito alla dipendenza.
La Yaba aveva avuto un picco di notorietà durante la seconda guerra mondiale, quando veniva fornita in maniera massiccia ai soldati del Terzo Reich, al fine di renderli insensibili alla fatica, tanto da essere conosciuta come “la droga di Hitler”.
L’attività investigativa iniziava dall’individuazione di un appartamento sito nel centro di Monfalcone, “piazza” ove proliferava una fiorente attività di spaccio di droga gestita da alcuni cittadini stranieri.
La perquisizione effettuata permetteva di sequestrare oltre 300 pastiglie di Yaba che, al dettaglio, avrebbero reso agli spacciatori diverse migliaia di euro.
Si avviava quindi un’articolata attività investigativa, eseguita con appostamenti, pedinamenti ed intercettazioni, condotta congiuntamente dagli investigatori del Commissariato e della Squadra Mobile isontina, mirata ad individuare la provenienza dello stupefacente ed a stroncare così la rete di spaccio.
Nel mese di ottobre 2017 veniva intercettato un soggetto residente in città, cittadino bengalese, che cercava di portare a Monfalcone un centinaio di pastiglie di Yaba, acquistate a Mestre da un suo connazionale; l’uomo veniva fermato presso la locale stazione ferroviaria e tratto in arresto.
Il prosieguo delle indagini permetteva di accertare che il predetto era anche coinvolto in prima persona nell’episodio che aveva portato al consistente sequestro di agosto; in quell’occasione la droga era giunta a Monfalcone direttamente da Roma, ed è proprio nella capitale che si trova il maggior centro di spaccio di Yaba in Italia.
Grazie ad un incessante attività investigativa, corroborata dai successi ottenuti, si riuscivano ad individuare sia il principale spacciatore, residente nella capitale, sia i corrieri che aveva portato la droga in regione da Roma e da Mestre.
Si accertava, inoltre, che già in passato erano giunti in città carichi di pastiglie di Yaba provenienti da Roma e Mestre e venivano individuati alcuni soggetti residenti per lo più nel mandamento monfalconese coinvolti a vario titolo nel traffico illecito.
Grazie alla capillare attività di controllo e contrasto venivano anche individuati ed indagati alcuni bengalesi dediti allo spaccio di Cannabinoidi.
Molti dei soggetti coinvolti, residenti a Monfalcone, sono impiegati presso lo stabilimento Fincantieri il cui servizio di vigilanza ha fornito agli inquirenti una costante, precisa e preziosa collaborazione, permettendo l’individuazione di alcuni degli stranieri implicati nelle indagini.
A conclusione delle indagini la Procura della Repubblica di Gorizia ha indagato a vario titolo una decina di cittadini originari del Bangladesh, residenti a Monfalcone, Roma e Venezia; il Tribunale di Gorizia ha emesso tre misure restrittive a carico dei soggetti coinvolti che vanno a sommarsi a quelle applicate ai soggetti arrestati in flagranza di reato.
Nel corso delle numerose perquisizioni effettuate lo scorso 13 luglio a Monfalcone, Venezia e Roma sono state sequestrate oltre 400 pastiglie di Yaba, circa 100 gr. di marijuana nonché numerose dosi di hashish.