Arrestato il devastatore del C.I.E. di Gadrisca d'Isonzo

Dopo quei gravi fatti riusci a fuggire dal Centro di Gradisca.

Si chiama Hamnia Mohamed, è un ventottenne tunisino ed è stato arrestato dalla Polizia di Stato la sera scorsa, di rientro dalla svizzera con il volo proveniente da Zurigo, allo scalo aereo di Malpensa nell'ambito della c.d. procedura di riammissione prevista dal trattato di Dublino. All'atto del controllo da parte della Polizia di Frontiera Aerea di quello scalo è emerso, col rilievo delle impronte dattiloscopiche, che a suo carico pendeva l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Gorizia nel novembre del 2013, a seguito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Gorizia sui gravi fatti di danneggiamento che avevano seriamente lesionato la struttura del C.I.E. di Gradisca d'Isonzo (GO). Nel mese di agosto di quell'anno, infatti, si susseguirono una serie di episodi di sistematica distruzione della struttura e, all'apice degli eventi, il 21 settembre il predetto Hamnia, assieme ad altri due sodali, un tunisino ed un algerino, riuscirono a svellere dalla loro sede i pali metallici di sostegno dell'impianto antintrusione collocato sui tetti, rendendolo inservibile; poi, non paghi di quell'azione, praticarono un foro nella rete d'acciaio aprendo un varco verso la zona "rossa". Di lì, poi, il solo Hamnia guadagnò la fuga scendendo dal tetto e attraversando i campi circostanti. Fu un lavoro puntuale e meticoloso quello che permise agli investigatori, sulla scorta delle immagini conservate e la comparizione di una serie di altri elementi indiziari, di avanzare la richiesta di misure cautelari in carcere per gli autori del danneggiamento. Dall'emissione del provvedimento la Squadra Mobile estese le ricerche con l'inserimento di una opportuna segnalazione per il rintraccio del catturando. Ora la giustizia potrà compiere il suo corso nei confronti dello straniero succitato per quell'episodio che, seppure datato, è rimasto nell'attenzione degli investigatori per la gravità delle violenze e la consistenza dei danni apportati alla struttura pubblica.