Una giovane italiana punto di riferimento dello spaccio di eroina nel goriziano
Si è conclusa nella mattinata di giovedì scorso l'operazione "Ponytail" della Squadra Mobile di Gorizia, quando la polizia slovena ha consegnato al locale Settore di Polizia di Frontiera Terrestre la ventinovenne Kozlin Erika, residente a Gorizia ma di fatto abitante a Merna (SLO) con il suo fidanzato. La stessa era stata colpita da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Gorizia ma, resasi irreperibile in Italia, è stata estradata dalla Slovenia e condotta alla Casa Circondariale di Trieste in esecuzione di un mandato di arresto europeo. E' ritenuta responsabile di una serie di cessioni di "eroina", in alcuni casi avvenute con la complicità di una trentaduenne goriziana già assoggettata nel novembre scorso alla misura cautelare dell'obbligo di dimora nel comune di Gorizia, con la prescrizione di non allontanarsi dal proprio domicilio dalla sera al mattino. Insieme al suo fidanzato sloveno, la Kozlin da maggio a settembre dello scorso anno aveva rappresentato un punto di riferimento per diversi giovani tossicodipendenti del goriziano e dell'udinese. L'attività di spaccio di stupefacenti avveniva sia in territorio nazionale da parte della Kozlin che nella vicina Slovenia, dove operava il fidanzato. Il primo sequestro di eroina risale al 15 maggio 2012, quando un ventottenne udinese veniva controllato a bordo dell'autovettura Lancia Delta sulla quale si allontanava dopo essersi recato nella casa goriziana della Kozlin. Trovato in possesso di 6,7 grammi di eroina, da lì iniziavano le serrate indagini sui fornitori che portavano alla denuncia in stato di libertà di sei persone ed all'arresto in flagranza di due noti tossicodipendenti goriziani il 17 settembre 2012, acquirenti di 7, 2 grammi di eroina e 0,96 grammi di cocaina.La consolidata collaborazione con la polizia slovena ha permesso l'individuazione di una serie di persone coinvolte nell'attività e, da ultimo, il buon esito dell'operazione con la cattura e l'estradizione della principale indagata, la giovane dalla bionda chioma raccolta a "coda di cavallo".