Il fermo del responsabile è il risultato del perfetto coordinamento tra Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri
Sei giorni sono bastati agli investigatori della Polizia di Stato per delineare in modo chiaro quanto accaduto il 4 e 5 gennaio scorsi a
Cassino.
Il perfetto coordinamento degli investigatori del Commissariato di Cassino, della Squadra Mobile di Frosinone e dell'Arma dei Carabinieri ha
portato, in meno di una settimana, a chiudere il cerchio attorno ai responsabili dei gravi fatti di cronaca che hanno interessato la Città
Martire.
Tutta ha avuto inizio nel tardo pomeriggio di domenica 4 gennaio, quando tre giovanissimi aggrediscono un minorenne, nella centralissima piazza
Labriola, con mazza da baseball e coltello tanto da costringerlo a ricorrere alle cure dei sanitari del locale nosocomio.
Partono immediatamente le indagini della Polizia di Stato che delineano sin da subito la causa dell'aggressione: è in gioco la piazza dello
spaccio, contesa tra due famiglie malavitose del cassinate, che vede coinvolte le giovani "leve".
Il giorno dopo la spedizione punitiva, in via Garigliano, con armi in pugno, di pregiudicati vicini al minore aggredito non si fa attendere e solo
per un caso fortuito non fa vittime.
La risposta delle forze dell'ordine è decisa e forte, viene implementato il personale di polizia impiegato nei servizi di controllo del
territorio.
La città viene passata al setaccio con numerose perquisizioni effettuate nelle abitazioni di pregiudicati dediti in particolare allo spaccio
di sostanze stupefacenti.
I risultati non si fanno attendere e l'8 gennaio gli uomini del Questore Santarelli in collaborazione con personale dell'Arma dei Carabinieri
effettuano 4 arresti per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, e per violazione della normativa di settore in materia di armi;
viene sequestrata marijuana, arnesi per la sua lavorazione e confezionamento, coltelli, manganelli un pistola ad aria compressa, una baionetta da
guerra e cartucce per pistola.
Una puntuale ed intensa attività info-investigativa porta sabato 10 gennaio a chiudere il cerchio attorno ad un pregiudicato, ventitreenne,
di Piedimonte San Germano quale presunto autore dei colpi d'arma da fuoco esplosi in via Garigliano.
L'uomo è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto con l'accusa di tentato omicidio, detenzione di porto e pistola sparo in luogo
pubblico, danneggiamento aggravato e ricettazione di armi e munizioni.
Proprio oggi il provvedimento è stato convalidato dall'Autorità Giudiziaria.