A due anni dalla scomparsa del compianto Daniele, la famiglia Paolozzi dona alla comunità di Caprile la “campana della memoria”
In occasione dei festeggiamenti civili e religiosi in onore dei Santi Filippo e Giacomo, venerati presso la Cappella dei Pozzi di Caprile, nel
comune di Roccasecca, lunedì 2 giugno sarà benedetta da don Xavier Razanaday la "campana della memoria", donata dalla famiglia
Paolozzi in ricordo del compianto Daniele, Assistente della Polizia di Stato prematuramente scomparso il 30 maggio di due anni fa, e di tutte le
vittime della strada.
Una campana da sacrestia, in bronzo, fatta fondere presso la gloriosa Fonderia Pontificia Marinelli di Agnone (IS), la cui corona è
incastellata in un semplice ma elegante arco in ferro sormontato da una nuda croce.
Al di sotto della corona, in rilievo, una fascia ornamentale costituita da elementi geometrici romboidali uniti tra loro con, al centro di ogni
figura, elementi puntiformi.
Nello spazio immediatamente sottostante, sempre in rilievo, un'altra fascia con motivo ondiforme intervallato da elementi decorativi
verticali.
Completano la cesellatura l'iscrizione latina: "HANC FUNDERE FECERUNT CAMPANAM / PATER, MATER, FRATER, MULIER ET FILIA / DILECTI DANIELIS PAOLOZZII
/ (II-VI-1979 − XXX-V-2012) / AD AETERNAM MEMORIAM / A.D. MMXIV", le immagini dei SS. Filippo e Giacomo, nonché, nella parte inferiore
della campana, elementi circolari e puntiformi seguiti dall'iscrizione "FONDERIA . MARINELLI . AGNONE".
Ad ogni campana è legata una nota musicale, determinata da spessore, volume e massa del vaso sonoro; i rintocchi di quella in questione
sviluppano vibrazioni che propagano tutt'intorno il suono acuto della nota musicale MI.
La campana, com'è noto, è lo strumento di lode che, a partire dall'VIII-IX secolo D.C., la cristianità ha utilizzato ed
utilizza per invocare il divino.
"Mediatrice tra il cielo e la terra", come ricorda la scrittrice Cristina Campo, essa è "Voce di Dio" e "Voce del Tempio" per chi crede ed
annuncio a chi il dono della fede non ha.
La consegna della "campana della memoria" alla comunità di Caprile è e vuole essere non solo un atto di fede ma, ancor di più,
testimonia un atto di amore nei confronti di tutti quei "caduti della strada" che, come Daniele, sono stati chiamati a lasciare anzitempo questo
mondo per tornare alla Casa del Padre.
Perché le persone scomparse continuano a vivere non tanto e non solo alimentandone il ricordo ed onorandone, così, la memoria, ma
soprattutto seguitando ad amarle e a custodire quelle tracce da esse lasciate durante il loro, seppur breve, passaggio terreno.
Jacques Maritain, infatti, amava ripetere che "se c'è un terribile sipario fra il mondo invisibile e il mondo visibile, l'amore ci fa
passare oltre, quello stesso amore di carità che è in loro e in noi; con il nostro amore li raggiungiamo come essi raggiungono
noi".
L'Assistente Daniele Paolozzi che ha amato la vita e difeso i valori incarnati da quella divisa che ha sempre indossato con orgoglio, consapevole
del proprio ruolo e dei gravi compiti che ogni operatore di Polizia è chiamato ad assolvere, con spirito di servizio, in favore dell'intero
corpo sociale, si è sempre distinto nel proprio lavoro per senso del dovere e spirito di appartenenza.