Il Commissariato di Sora mette la parola fine ad una brutta storia
Era lo scorso mese di maggio quando una giovane donna viene portata con la forza in un casolare abbandonato alla periferia di Sora e qui, dopo
botte e spintoni che le provocano anche la frattura del setto nasale, ridotta all'impotenza e costretta a subire espliciti tentativi di un rapporto
sessuale.
La vittima, con grande coraggio, si rivolge subito alla Polizia fornendo una ricostruzione dei fatti e descrivendo l'uomo che l'ha
massacrata.
Gli agenti del Commissariato P.S. di Sora cominciano le indagini muovendosi discretamente tra le persone già note per avere precedenti in
materia controllandone ogni spostamento.
Il cerchio si stringe.
I poliziotti riducono il campo dei sospettati e la loro attenzione si concentra in particolare su un quarantenne della zona che corrisponde alla
descrizione fornita dalla donna.
I sospetti devono essere però confermati ed allora gli investigatori della Polizia di Stato si mettono alla ricerca di un testimone che,
secondo la vittima, avrebbe assistito alla violenza.
I poliziotti, che conoscono bene la zona e chi la frequenta, sanno che quel casolare è stato per un certo tempo rifugio di fortuna di un
senza tetto straniero, scomparso misteriosamente dopo i fatti.
Gli agenti si mettono alla ricerca dell'uomo e, con fiuto ed acume investigativo, riescono a rintracciarlo in una regione del centro Italia e lo
convincono a testimoniare.
L'uomo racconta tutto e la sua descrizione corrisponde perfettamente a quella fornita dalla donna.
Ora non ci sono più dubbi.
Nel pomeriggio di ieri in pieno centro di Sora gli uomini della Polizia di Stato hanno fatto scattare le manette ai polsi di un quarantenne del
posto che dovrà ora rispondere di violenza sessuale, violenza privata e lesioni personali.
Mentre per lui si aprono le porte del carcere per la donna si chiude una ferita rimasta aperta otto mesi, durante i quali ha sempre collaborato con
la Polizia di Stato nella ferma convinzione che la giustizia avrebbe trionfato.