La Polizia di Stato esegue nei confronti dello stalker la misura di sicurezza dell’assegnazione ad una casa di cura e di custodia
E' la fine di un incubo, per una quarantenne del capoluogo, fatto di persecuzioni e violenze, messe in atto dal suo ex compagno dopo la fine della loro relazione avvenuta nel maggio scorso.
Centinaia di messaggi al giorno, telefonate anche notturne, pedinamenti, minacce, ingiurie, danneggiamenti, sino ad arrivare alla violenza fisica:
calci e pugni.
Minacce che non erano limitate alla ex compagna ma rivolte anche ai suoi familiari, amici e colleghi.
La vittima oltre a dover cambiare numero di cellulare, ad uscire di casa sempre accompagnata da qualcuno, per paura di essere aggredita, aveva
subito anche il licenziamento dal suo precedente datore di lavoro, proprio a causa delle scenate fuori del locale da parte del giovane che avevano
coinvolto gli avventori.
In alcuni casi le esplosioni di rabbia e violenza dell'uomo erano sfociate nel danneggiamento del cellulare della donna, dei citofoni del palazzo dove abitava, delle macchine posteggiate nelle adiacenze della sua abitazione, o di alcuni arredi dei locali dove la malcapitata lavorava.
Dopo l'ultima informativa all'autorità giudiziaria della Polizia di Stato, in occasione dell'arresto dell'uomo a seguito dell'ennesima
condotta persecutoria, il giudice ha disposto l'applicazione nei suoi confronti della misura di sicurezza dell'assegnazione ad una casa di cura e
di custodia.
Una perizia psicologica ha infatti evidenziato la pericolosità sociale dell'uomo, tra l'altro sottoposto in passato a ben 41 trattamenti sanitari per gravissimi disturbi psichici e per intossicazioni etiliche.
Ad aggravare la situazione dello stalker anche le diverse denunce dei sui genitori per le violenze e minacce a loro rivolte quotidianamente, tanto
da portarli a chiedere l'allontanamento dalla casa familiare del figlio.
Una misura incisiva che restituirà tranquillità ad una donna da tempo perseguitata.