Interventi per un “tifo sano”
La scrupolosa pianificazione dei servizi di Ordine e Sicurezza pubblica predisposti per l'evento sportivo Frosinone - Avellino, ha assicurato
l'ottimale svolgimento dell'incontro di calcio.
8.000 i tifosi presenti allo stadio ieri sera, di cui 1.637 ospiti arrivati in questo capoluogo per lo più con auto private.
Tutto è andato liscio grazie alla efficace combinazione tra la professionalità degli operatori di tutte la Forze di Polizia impiegate
e la particolare maturità sportiva che ha contraddistinto i supporter delle due squadre.
Un lunghissimo corteo di auto di tifosi ha percorso le vie cittadine, adeguatanmente presidiate, per proseguire in A1 senza il verificarsi di
nessuna criticità.
Situazione più complessa è quella invece delle conseguenze del dopo Frosinone-Bari.
A seguito degli incidenti registrati il 13 settembre, la DIGOS di Frosinone, diretta dal dott. Bertolotti, ha avviato una complessa attività
investigativa per individuarne i responsabili.
Cinquantatre tifosi della squadra barese sono stati denunciati per aver commesso, in concorso, i reati di "blocco stradale", "lancio o utilizzo di
materiale pericoloso", "possesso di artifizi pirici", "lesioni personali gravi a Pubblico Ufficiale", "violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale"
e "danneggiamento e minaccia aggravata".
Sono state, altresì, individuate ulteriori specifiche responsabilità nei confronti di cinque dei cinquantatre tifosi del Bari.
In particolare, due dovranno rispondere, in concorso, di "lesioni personali" nei confronti di un'automobilista di Frosinine.
Un altro di "danneggiamento seguito da incendio" che ha coinvolto l'auto dello stesso automobilista.
Un trentottenne, invece, è accusato di "istigazione a delinquere" perché assumeva, con la propria condotta, la direzione dei tifosi
rifiutando l'esecuzione dei legittimi ordini del funzionario di P.S. di risalire sul pullman continuando ad istigare gli altri tifosi all'illecita
condotta.
Un quarantunenne, inoltre, dovrà rispondere di "violenza e minaccia" nei confronti dell'autista del pullman per averlo costretto a non
fermarsi nella località indicata per il concentramento dei pullman al fine di eludere ogni controllo di Polizia.
L'attività investigativa della DIGOS, delineando esattamente la responsabilità di alcuni tifosi baresi, ha permesso di adottare
misure più severe nei confronti degli stessi per i quali, infatti, è stato emesso un provvedimento di DASPO per 5 cinque anni con
obbligo di firma per lo stesso periodo.
DASPO per due anni anche per un tifoso del Frosinone che in occasione della partita Frosinone- Como del 17 agosto, scavalcava la recizione esterna
della stadio.
Sono in atto ulteriori indagine per definire eventuali profili di responsabilità penale di altri tifosi.