Erano destinati a strutture ospedaliere siciliane i farmaci anche salvavita sequestrati in autostrada per inosservanza delle norme di igiene e sicurezza
Nella serata di ieri, durante un servizio di vigilanza autostradale una pattuglia della Sottosezione Polizia Stradale di Frosinone ha controllato
un autoarticolato fermo in una piazzola di sosta lungo l'A1, nei pressi dello svincolo di Anagni, in direzione Napoli, ed i conducenti del mezzo,
due siciliani, rispettivamente di 54 e 50 anni.
Attraverso la verifica dei documenti di trasporto e l'ispezione del carico, gli agenti hanno accertato che il veicolo trasportava ben 32 pedane e
716 colli di medicinali di vario genere, tra i quali anche farmaci "salvavita", destinati a strutture ospedaliere della Sicilia.
Sebbene le modalità di trasporto del carico prevedessero che la merce dovesse viaggiare a temperature comprese fra i 2° e gli 8°
centigradi, da un primo controllo è invece risultato che le condizioni termiche si attestassero su una media di 27° centigradi, come
peraltro formalmente accertato dal personale dell'ASL di Frosinone intervenuto successivamente sul posto.
In presenza di una evidente violazione delle prescrizioni per il trasporto di merci a temperatura controllata e valutata la concreta
possibilità che l'efficacia terapeutica dei medicinali fosse alterata e/o danneggiata dalle condizioni del viaggio, gli operatori della
Sottosezione Polstrada e dell'ASL hanno proceduto al sequestro dei farmaci, evitando pericoli per la salute pubblica nel caso fossero stati messi
in commercio o consegnati a strutture sanitarie.
Dopo aver apposto i sigilli al vano di carico, la merce è stata affidata ai conducenti con l'onere di trasportarla nel luogo di
destinazione, ove l'ASL territorialmente competente avrebbe proceduto agli ulteriori controlli e verifiche.
Ai due siciliani sono state contestate infrazioni alle norme del codice della strada per un valore di 600 euro, connesse alla inesatta compilazione
dei documenti di trasporto; per le violazioni relative alla normativa sanitaria è stata invece comminata una sanzione da 3000 a 18.000 euro.