Polizia di Stato e Guardia di Finanza sequestrano la società che gestiva la sala bingo di Ferentino, aziende, auto, immobili, conti correnti dei soci riferibili a soggetti appartenenti alla cosca mafiosa dei Santapaola ed al clan camorristico dei Casalesi
L'attività delle forze di polizia, coordinata dal Sostituto Procuratore Dott. Antonio Ardituro della D.D.A. di Napoli, ha preso avvio
dall'operazione "game over", dello scorso luglio che porta all'arresto di 6 persone ed al sequestro di beni per oltre 60 milioni di euro.
L'operazione consente di mettere in luce la convergenza di interesse di tutte le organizzazioni malavitose nel tessuto sano dell'economia
nazionale, con particolare riferimento a società operanti nei settori economici attinenti il turismo, la gestione delle scommesse e delle
sale Bingo, nonché l'organizzazione di convegni ed eventi.
L'infiltrazione della criminalità organizzata è stata posta in essere mediante l'abile e spregiudicata acquisizione, attraverso la
fattiva opera di un commercialista locale, di quote societarie di importanti aziende operanti nei predetti settori economici in ambito
nazionale.
Le indagini hanno permesso di individuare il soggetto al quale venivano intestate le quote societarie da parte delle associazioni criminali
nonché altri soggetti che si sono resi responsabili dei reati di reimpiego di proventi illeciti, di trasferimento fraudolento di valori e di
intestazione fittizia di beni, aggravati dal vincolo associativo e dal fine di agevolare le attività delle stesse organizzazioni
mafiose.
I successivi accertamenti della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza di Frosinone hanno interessato anche i nuclei familiari degli indagati
ed una rete di "prestanomi" appositamente costituita, riuscendo altresì ad individuare beni detenuti per il tramite di società
fiduciarie.
I sequestri hanno riguardato 4 aziende con sede a Roma ed in Provincia di Firenze, nonché beni immobili, autovetture di lusso ed oltre 50
posizioni bancarie (conti correnti, libretti di deposito e cassette di sicurezza) ad esse riconducibili.
L'attività congiunta della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza attraverso l'aggressione patrimoniale ha consentito il recupero di
ingenti capitali da parte dello Stato con conseguente indebolimento e danno economico della criminalità organizzata e quindi del relativo
potere di incisione nell'economia del Paese.