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Omicidio Samanta: la verità nascosta dentro un muro

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Ad un anno dalla scomparsa la Polizia di Stato ritrova il corpo della ragazza e ferma l’omicida

Dopo un anno di meticolose indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Cassino Dr. Alfredo Mattei, ieri la macabra scoperta della Polizia di Stato: un corpo murato nella casa del suo assassino.

Era il 3 aprile 2012 quando l'ex convivente di Samanta ne denuncia la scomparsa al Commissariato di Sora.

Da quel giorno non si hanno più notizie della giovane e la sua scomparsa si avvolge in un fittissimo mistero.

Partono le indagini degli investigatori del Commissariato di Sora che raccolgono giorno per giorno importanti e complessi elementi di indagine.

Un puzzle da ricostruire estremamente complicato.
La prima ricostruzione dei fatti consente di appurare che l'ultima volta in cui la giovane è stata vista era in compagnia di un suo amico.

I poliziotti indirizzano le indagini proprio sull'uomo e dopo una serie di accertamenti vegono rinvenuti nell'appartamento dello stesso diversi effetti personali di Samanta che l'uomo giustifica in ragione del rapporto di amicizia che aveva con la vittima.

Non aiutano le dichiarazioni del quarantenne manovale di Sora, ma proprio dalle sue contraddizioni i poliziotti della Squadra Mobile di Frosinone e del Commissariato di P.S. di Sora rafforzano l'ipotesi investigativa.

Nel mese di maggio infatti l'uomo dichiara di essersi disfatto della trentasettenne dopo che la stessa aveva accusato un malore gettandola nelle acque del fiume Liri.

Partono le ricerche nel fiume con l'ausilio dei reparti specializzati della Polizia di Stato e Vigili del Fuoco che danno però esito negativo.

Nuovi elementi vengono dalle indagini che conducono proprio nell'abitazione del muratore.
Nel pomeriggio di ieri la Polizia di Stato impiegando particolari tecniche operative recupera il cadavere della giovane Samanta nella cantina del muratore.

La macabra scoperta è stata possibile grazie all'impiego di "Orso" il cane "molecolare" della Polizia di Stato addestrato proprio per questo tipo di attività e l'uso di particolari strumenti i georadar che hanno consentito di localizzare il corpo della vittima.

Non appena "Orso" viene introdotto nello scantinato comincia ad agitarsi, abbaiare, e a scavare alla base di una apparentemente ordinaria parete di cemento.

Anche il georadar segnala la presenza di una massa.
Cominciano le operazioni di abbattimento della parete.

Basta poco ed i poliziotti ritrovano il corpo di una donna avvolta dapprima in un lenzuolo e poi in una busta di plastica utilizzata per la raccolta dei rifiuti.

La donna viene riconosciuta dal suo ex convivente in ragione di alcuni tatuaggi che aveva sul corpo.

Il quarantenne muratore di rientro dalla Sardegna è stato bloccato dai poliziotti all'aeroporto di Ciampino ed ora dovrà rispondere di omicidio ed occultamento di cadavere.


20/06/2013
(modificato il 03/06/2015)

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