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Ora ha un nome ed un volto il carnefice di Vanessa

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Arrestato per tentato omicidio il compagno

Era il 17 marzo scorso quando a Ferentino (FR) la giovane Vanessa Villani è stata ritrovata dalla madre in totale stato di incoscienza riversa su un letto di sangue con accanto il figlio di appena tre anni unico testimone.

Quella domenica, dopo una prima brevissima chiamata del padre e poi della zia, la madre della ragazza decide di raggiungerla nella sua abitazione dove è costretta ad imbattersi in una raccapricciante scena tanto drammatica da apparire quasi surreale: il ritrovamento di una figlia in fin di vita.

Urla la madre e chiede soccorso di fronte ad una disarmante indifferenza del compagno della figlia impegnato a fumare una sigaretta davanti al cancello di casa.

Parte la chiamata al 113 e subito sul posto arriva il personale della Squadra Mobile di Frosinone e del 118.

Le condizioni della ragazza sono gravi, è in fin di vita e per questo motivo viene trasferita in eliambulanza aal Policlinico Umberto I di Roma.

Viene diagnosticato un quadro clinico assai preoccupante: frattura della teca cranica con lieve infossamento e frammenti in sede temporale sinistra con rocca petrosa omolaterale compromessa.

Inizia la lotta per la vita di Vanessa che per un lungo e interminabile mese, con scarse ed incerte aspettative di ripresa, versa in stato di coma farmacologico.

Da subito partono serratissime indagini coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone dott. Vittorio Misiti.

Gli uomini della Squadra Mobile raccolgono indizi molto interessanti e ascoltano tutte le persone più vicine alla ragazza compreso il convivente la cui versione, fin dal primo momento, appare agli inquirenti inverosimile.

Un alibi debole soprattuto nella parte in cui il ventottenne dichiara di aver trascorso la notte coi propri genitori dormendo in mezzo a loro.

Tutti gli elementi raccolti dagli investigatori hanno trovato successivo riscontro nelle dichiarazioni rese dalla vittima della violentissima aggressione al momento del suo risveglio.

Crolla l'alibi del convivente nei cui confronti questa mattina è stata eseguita dal personale della Squadra Mobile un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

L'uomo dovrà rispondere di tentato omicidio perché ha posto in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della convivente non riuscendo nel proprio intento per cause indipendenti dalla sua volontà.

Grazie all'incessante attività investigativa degli uomini della Questura di Frosinone, si è quindi conclusa, oggi, l'ennesima vicenda dai contorni inquietanti che vede come vittima, ancora una volta, una donna preda dell'ira feroce di un uomo ossessionato dalla decisione della "sua" compagna di voler mettere fine ad un rapporto, da troppo tempo, morboso e burrascoso.


04/06/2013

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